IL PALLONE VA IN TOURNÉE
IL GIOCAVA IN SUDAMERICA NEGLI ANNI 20, E TRA 1978 E 1994 SCOPRIVANO AEREI PAKISTANI E COLTELLI INDONESIANI. QUEST’ANNO GARE OVUNQUE E UN MAXI TORNEO TRA
Il Real nel 2005 scrisse sul suo sito: «Andiamo a portare la gioia nei quattro angoli del mondo». Erano anche i ragazzi della comunicazione, perché il Madrid in realtà prendeva dei gran soldi, utilissimi per trasformare la preparazione estiva in una campagna di promozione del marchio. In questi dieci anni la tendenza si è solo estesa. Guardate la «International Champions Cup», l’eventone del 2015: quest’anno per la prima volta si sta giocando un maxi torneo estivo tra America, Cina e Australia, nobilitato oggi da Roma-Real Madrid a Melbourne. Il regolamento è discutibile - tre vincitrici, non una - e sul sito si fa una gran fatica a trovarlo, ma alla lunga si capisce: vincere o perdere interessa tra poco e niente. Una volta invece... IL COLTELLO Una volta il risultato contava ancora meno, però le tournée avevano una vaga missione evangelizzatrice. Botta di nostalgia. Il Genoa giocava in Sudamerica negli anni Venti. Nel 1978 l’Inter partì per la Cina, come oggi. Il viaggio di andata fu un comodo Milano-Atene-Damasco-Rawalpindi-Pechino: 29 ore su un Boeing della compagnia aerea nazionale pakistana, unico paese ad avere il permesso di sorvolo. Altra politica estera, altri giocatori: Mazzola tornò in campo dopo il ritiro e Beccalossi esordì in nerazzurro, più o meno svenendo per il caldo. Lo stadio, diviso in settori per militari, studenti, contadini e operai, timidamente apprezzò. Nel 1994 il Milan ripassò in Indonesia e il cambio di passo già si notava: non c’era calcio da spiegare ma consenso da raccogliere. Capello fu accolto da 3.000 persone, con abbondanti sciarpe rossonere nonostante i 30 gradi: nel gruppo anche Futre, che giocò col 10, e Hubner infiltrato. Le ragazze portavano corone di fiori ma Savicevic, più prosaicamente, trovò a terra un coltello e una scatola di preservativi. La scatola finì in regalo a Nando De Napoli, mai saputo che fine abbia fatto il coltello. Nel 2015 è tutto più regolare e l’abitudine ormai diffusa. Il Genoa ha messo in programma una partita a Berlino, il Palermo a Gijon, il Torino a Rennes, il Frosinone a Tirana. Per gli assegni pesanti però bisogna prendere l’intercontinentale. 109.318 L’International Champions Cup è il centro del mondo: si gioca dall’11 luglio al 5 agosto, in 18 stadi e con 15 squadre, tra cui Inter, Milan, Roma, Fiorentina, Barcellona, Real, United, City, Chelsea. «Abbiamo squadre che in totale hanno vinto 215 campionati», ha commentato Charlie Stillitano, il presidente di ICC. Lo scorso anno Real-United venne vista da 109.318 persone al Michigan Stadium, record negli Stati Uniti, e quest’anno gli sponsor - Guinness, Aon, Gatorade, Audi, Samsung e molti altri - hanno triplicato. Oltre al grande torneo americano ci saranno due mini gironi in Cina e in Australia, più partite in Messico, Italia (a Firenze, Fiorentina-Barcellona), in Canada, in Inghilterra. DERBY CINESE Il programma complessivo teoricamente è spaziale. Roma-Real e Lione-Milan oggi, Roma-City e Inter-Bayern martedì, poi uno strano derby di Milano a Shenzhen, BarcellonaUnited con lo stadio già esaurito, Borussia-Juve rivincita di Champions in campo neutro e neutrale: San Gallo, Svizzera. Più in là, Inter-Real a Guangzhou, Bayern-Milan di Audi Cup e mille altre. Per le tv, aggiornarsi giorno per giorno. A grandi linee: Mediaset Premium ha International Champions Cup, Audi Cup e un paio di chicche, Sky le amichevoli della Juve e l’Emirates Cup, un quadrangolare del 25 e 26 luglio con Arsenal, Lione, Wolfsburg e Villarreal. Tutte le squadre prenderanno ingaggi e indicativamente un viaggio con un paio di partite in Australia vale 3 milioni, contro i 500 dollari dati dall’Inter a ciascun giocatore nel 1978. Si cresce. Quando ci saremo stufati di tornare dalla discoteca per vedere le amichevoli, cominceranno le partite vere: l’8 agosto la Supercoppa italiana con Juve e Lazio - a Shanghai, altrimenti sarebbe troppo facile -, tre giorni dopo Barcellona-Siviglia a Tbilisi. Belli i test in Cina, ma c’è astinenza da partite con due tackle nei primi 5 minuti.