La Gazzetta dello Sport

Fiamingo, la più forte del mondo ad occhi chiusi

Torna nella gara a squadre: «Mi sono allenata senza vedere e ho affinato la sensibilit­à»

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Rossella Fiamingo e l’ultima missione da compiere: riportare oggi sul podio anche le compagne, e lanciarle verso i Giochi. Un anno fa grazie al suo recupero l’Italia raccolse il bronzo. Intanto ripensa al suo bis nella spada.

A mente fredda cosa prova con l’oro nelle mani?

«Mentre un anno fa Kazan non me ne rendevo assolutame­nte conto, adesso non è stato troppo facile, ma troppo bello, troppo emozionant­e. Nel 2014 non avevo capito nulla, qui mi sono scese le lacrime, me lo sono goduta un sacco».

L’immagine dell’invincibil­e iridata che effetto le fa?

«Avendo battute tutte avversarie diverse tra un anno e l’altro, posso sentirmi la più brava: so che potrò batterle ancora, ma non devo sottovalut­are nessuna».

C’è anche il fattore Schiavone, adesso?

«Francesca è tanto carina, se ho vinto ci ha mes- so un minimo per farmi stare tranquilla. Ha twittato: “Intelligen­za, agilità e palle, hai messo la ciliegina sulla torta con sorriso e amore”».

Se nella vita è tranquilla, in pedana...?

«Sono una jena, ma non mi piace urlare troppo, togliere la maschera, al massimo alzo le braccia. Sono semplice, non costruita: per questo piace il mio sorriso. Ho sofferto dopo il 2012, ma è tutto superato: sono ripartita, mi sono sfogata, sono stata bene con me stessa, anzi ho conosciuto una Rossella che sapevo ci fosse dentro ma non era venuta mai fuori».

Cosa ha scoperto di lei a Mosca?

«Sono cresciuta molto grazie alla gara a squadre e ho sfruttato le chiusure per l’individual­e. E’ tutto racchiuso in 3 minuti, bisogna saper decidere velocement­e. Questo mi ha formato un carattere più forte».

E’ vero che andrà a vivere da sola?

«Sono cresciuta ma il mio mondo è identico: cerco sempre la tranquilli­tà e ho preso una casa a Santa Tecla davanti al mare: non c’è nessuno, non c’è vita ma l’ho comprata apposta per meditare e stare tranquilla. Sono anche festaiola, ma ci vuole equilibrio nella vita. Gli ori non mi hanno cambiato in questo senso, sono solo più elastica, prima ero troppo dura con me stessa, se mi va di fare una cosa prima di una gara, la faccio: sono più sciolta».

Rossella Fiammingo, 24 anni, due titoli iridati

Cosa le manca, allora?

«Ormai con i video tutti ti studiano e tutti variano, c’è da imparare, la scherma è bella perché varia. Devo lavorare per la misura e fare una parata da portare più spesso da sotto: la vorrei fare anche perché mi piace fare cose spettacola­ri».

La sensibilit­à unica nel ferro dove nasce?

«Quest’anno mi sono infortunat­a due volte alla gamba sinistra. Non potevo muovermi tanto: così per non perdere giorni preziosi di tecnica e per affinare la sensibilit­à, abbiamo fatto tante lezioni ad occhi chiusi. Nessuno se n’è accorto, a me è servito tantissimo al punto che ho detto al ct Cuomo: “ho trovato i miei ingredient­i per la ricetta ideale, per l’allenament­o perfetto”...».

Altri segreti?

«Faccio pochissimi assalti prima delle gare, così ho fame, voglia di vincere e non arrivo scarica. Vado al Mondiale come in una normale Coppa del Mondo, dove siamo pure di più: e magari scopri che è più facile. Come dice Montano: l’Olimpiade è la gara più facile della vita».

Sembra una provocazio­ne verso Rio.

«Avere tutti gli occhi addosso? Il problema sarà gestire la tensione ma sono abbastanza preparata dopo il 2012. Lì ero piccola, a Rio so cosa dovrò fare: ci arriverò al momento giusto, dopo 2 ori mondiali manca solo quello olimpico...».

Dopo anni anche la spada ha trovato in lei la dominatric­e

«Nella spada è difficilis­simo riconferma­rsi, nel fioretto se sei forte sei forte, anche nella sciabola è più raro che accada qualcosa di eclatante, nella spada è difficilis­simo»«

L’aveva davvero pensato così il bis?

«Sì, è andata come volevo: un Mondiale bellissimo».

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