Tomic, notte in cella L’Australia è sotto con il Kazakistan
N.1 degli aussies, escluso da Rafter, nei guai a Miami. I compagni adesso rischiano il flop
Costa cara, all’Australia, l’assenza di Bernard Tomic nella semifinale di Davis col Kazakistan. Ma è anche vero che lui in questi giorni non sta esattamente facendo grandi cose per farsi rimpiangere. Basterà dire che al culmine di una settimana che è un eufemismo definire difficile è stato arrestati dalla polizia di Miami A inizio mese il n. 25 al mondo aveva criticato il capitano, Pat Rafter. Che in tutta risposta lo aveva escluso dalla semifinale cominciata oggi a Darwin. Allora To- mic ha rimediato andando a giocarsi il torneo di Newport, l’Hall of Fame. E la federazione australiana, implacabile, in un comunicato aveva scritto: «Tomic questa settimana è all’Hall of ‘Shame’». Dove shame significa «vergogna». Un errore, si sarebbe giustificata, ma intanto la staccata è stata tirata. E comunque Tomic non ha fatto molto per confutare il lapsus, visto che da testa di serie n.3 si è fatto eliminare al primo turno, oltretutto da un connazionale: John Patrick Smith, n.156 Atp. Dopodiché ha riparato a Miami. Dove ieri ha completato la settimana trionfale. Nella sua suite dell’Hotel W South Beach ha tenuto la musica a volume altissimo, e quando sono intervenuti gli uomini dell’hotel ha risposto in malo modo, sbattendo loro la porta in faccia. A quel punto la polizia gli ha intimato di lasciare l’hotel, e al suo rifiuto lo ha arrestato. Salvo poi rilasciarlo, dopo una notte in carcere, su pagamento di 2000 dollari di cauzione. Solo che anche i suoi nemici in federazione non hanno