La sfida di Villar Perosa nel nome degli Agnelli
Villar Perosa, paese piemontese di ottomila abitanti in Val Chisone, «feudo» di casa Agnelli, con la Villa, detta il Castello, a dominare il panorama. L’Avvocato fu sindaco del villaggio per 35 anni, dal 1945 al 1980. La Juve ci andava in ritiro e tiene vivo il rito della partitella ferragostana tra Juve A e Juve B, alla faccia delle tournée più o meno esotiche a cui tutti grandi club sono condannati per racimolare denaro. Di seguito un mosaico di aneddoti e dichiarazioni con Villar Perosa sullo sfondo.
• LA VILLA In stile barocco, è attribuita all’architetto Filippo Juvarra, vissuto tra il Seicento e il Settecento, o a un suo allievo. In origine apparteneva ai conti Piccone, signori della Val Perosa. Nel 1853 la proprietà venne acquisita dalla famiglia Agnelli, che però già da anni abitava in loco. Villa Agnelli è circondata da un bellissimo parco e da splendidi giardini, illustrati di recente da Ma- rella Agnelli, vedova dell’Avvocato, nel suo libro «Ho coltivato il mio giardino», dove si legge di certi dissidi tra donna Marella e Russell Page, «garden designer» inglese, colpevole di tagliare alberi secolari. «Hanno un giardino che è grande quanto il mio paese», disse un giorno Moreno Torricelli, ex terzino della Juve.
• IN PUNIZIONE A VILLAR «L’estate in cui morì suo padre (Edoardo, ndr) il giovane Agnelli (Giovanni, l’Avvocato, ndr) la dovette passare a Villar Perosa. Niente Forte dei Marmi e Sestriere, perché, per un sette in condotta, era stato rimandato in tutte le materie. Frequentava la quarta ginnasio al liceo D’Azeglio». (Guido Vergani, Corriere della Sera, 2003).
• PAOLO ROSSI E’ il 1982, l’estate del Mundial. Andrea Agnelli ha sei anni e sale a Villar Perosa con suo papà, Umberto, che gli chiede a quale giocatore vuole sedersi vicino a tavola. Risposta: «Paolo Rossi, il capocannoniere del Mondiale». (La Stampa, 2014).
• BROCCHI «Era il marzo del 1994, dopo che il Ca- gliari ci eliminò dalla Coppa Uefa. L’Avvocato si presentò nel ritiro di Villar Perosa con un ritaglio di giornale in mano e disse: “Ragazzi, qui scrivono che siete dei brocchi, dimostrate che non è vero”. La domenica, in campionato contro il Parma, vincemmo 4-0». (Alessandro Del Piero. il Foglio, 2014).
• CONTRATTI «Boniperti (all’epoca presidente della Juve) arrivava a Villar Perosa alle otto di mattina. In sette ore sistemava tutti i contratti. Oggi ci vogliono sette mesi. Andava in ordine alfabetico, partiva da Alessandrelli e finiva con Zoff. A me toccava in mattinata. Un’estate entro nella stanza dove c’è anche il dottor Giuliano. Mi metto a sedere, Boniperti prende una foto e mi fa: “Chi sono questi?”. E io:”Quelli del Torino (che ai tempi era fortissimo e contendeva gli scudetti alla Juve, ndr)”. Lui: “Se arriviamo dietro questi qua, non contiamo un c... Arrivare secondi alla Juve è come avere perso, ricordatelo”. Poi mi disse: “Firma qui”. Firmai. Durata dell’incontro tre minuti e mezzo. E ovviamente la cifra non c’era». (Antonio Cabrini, al Guerin Sportivo).
Oggi i tre trofei vinti dalla Juve (scudetto, Coppa Italia e Supercoppa) faranno passerella a Villar Perosa. I cancelli dell’impianto verranno aperti alle 13.30, il pullman con la squadra arriverà alle 15.45, dopo la tradizionale visita a Villa Agnelli. Alle 17 l’amichevole tra la prima squadra bianconera e la Primavera (diretta tv su Sky Sport 1). Assente John Elkann, ci sarà invece il presidente Andrea Agnelli.
• 131 ABARTH «Per me l’Avvocato voleva dire tutto. Ricordo quando venne a Villar Perosa e mi propose di guidare una preziosissima 131 Abarth. Ce la feci, nessun danno, anche perché il suo autista mi aveva confidato qualche segreto». (Franco Causio, La Gazzetta dello Sport, 2003).
• GIOVANNINO «Ricordo due persone: l’Avvocato, che quando andai via mi fece capire che gli avevo dato tanto, e Giovannino (figlio di Umberto e nipote dell’Avvocato, scomparso nel 1997 a 33 anni, ndr), quando fece tre giorni di ritiro con noi a Villa Perosa. Con Giovannino avevo instaurato un bel rapporto e seppe darmi una mano in un momento particolare». (Marco Tardelli, La Gazzetta dello Sport, 2003).
• MESSE «L’Avvocato aveva avuto un’educazione religiosa. Negli ultimi tempi andammo qualche volta a messa insieme la domenica a Villar Perosa. E’ vero che lui stava in piedi, ma in fondo alla chiesa». (Gianluigi Gabetti, ex vicepresidente Fiat e manager vicino a Gianni Agnelli, Corriere della Sera, 2013).
• EVELINA «Agnelli era amico e vicino di casa di mio padre. L’Avvocato passava a prendermi il sabato e mi portava a sciare. La domenica mattina scendevamo a Villar Perosa, dove la squadra ancora andava in ritiro. E ho negli occhi l’immagine dei giocatori che arrivavano dal viale d’ingresso della villa per salutare l’Avvocato. Lui aveva una battuta fulminante per tutti, poi si andava al Comunale». (Evelina Christillin, manager e tifosa juventina, Corriere della Sera, 2013).
• L’ULTIMA VOLTA La Juve ha svolto la preparazione estiva a Villar Perosa fino al 1985. Era un altro calcio, nei primi 10-15 giorni di ritiro si lavorava senza pallone, soltanto corse e ginnastica. Erano anni in cui la cucina dell’albergo di Villar che ospitava la Juve era gestita da Ernesto Pellegrini, presidente dell’Inter, una cosa oggi impensabile. Nel 1986 la prima volta lontano da Villar: a Macolin, in Svizzera, sul lago di Bienne. Da allora una sequela di località, tra la Svizzera e l’Italia. Anche a Salice Terme, in provincia di Pavia. Chatillon, in Valle d’Aosta, è stato a lungo il posto più gettonato, finché non si è optato per il centro di Vinovo. Il luogo del cuore e dell’anima resta però Villar Perosa, almeno fino a quando la Juve apparterrà agli Agnelli.