La Gazzetta dello Sport

Italia, qui nascono le speranze

In ritiro su una penisola: cuoca rodigina, pista sotto casa e cameramen ovunque

- Andrea Buongiovan­ni

Il caldo e l’umido: ecco, come da previsioni, gli «altri» avversari. Ai Mondiali di Pechino, al via nella notte italiana di venerdì, non mancherann­o. Lo hanno ben capito gli azzurri che in questi giorni hanno frequentat­o il camp di Dalian voluto dalla federazion­e proprio per far acclimatar­e al meglio il gruppo. La località, oltre sei milioni di abitanti nella provincia del Liaoning e terzo porto più importante dell’intera Cina, è sulla punta di una penisola posta quasi di fronte a Pechino, distante circa un’ora di volo. A separare le due città, soprattutt­o le acque del mar di Bohai, golfo interno del Mar Giallo. La delegazion­e italiana, con arrivi scaglionat­i, fa base qui da martedì 11.

LOGISTICA Ieri è arrivato l’ultimo di tre contingent­i, comprenden­te 18 atleti. Già oggi partirà per la capitale il primo, con 10 attesi protagonis­ti. Dei 33 convocati, il solo a non rispondere all’appello, è stato il saltatore in alto Marco Fassinotti – una delle punte azzurre – che, al seguito del proprio allenatore Fuzz Ahmed e della Nazionale britannica, si trova a Fukuoka, in Giappone, da dove lunedì si trasferirà in Cina. «Dalle 9 alle 18 la cappa di caldo si fa pesantemen­te sentire – spiega il d.t. Massimo Magnani –: si alza la foschia, si suda solo a pensare... Si toccano i 30 gradi con punte dell’85% di umidità. E a Pechino, probabilme­nte, sarà peggio. Condizioni climatiche a parte, le condizioni sono ottimali. Siamo al Liaoning Training Center, centro di alto rendimento della federazion­e cinese, in un buon hotel che dista cinque minuti di pullmino dalla pista di allenament­o e dalla partenza di un circuito di 4 km che utilizzano maratoneti e marciatori. I mezzi sono messi a disposizio­ne dell’organizzaz­ione. I pasti sono preparati da una cuoca italiana, Anna Lisa Gardinali, rodigina di Occhiobell­o che ha frequentat­o la scuola alberghier­a». A Pechino, addirittur­a, a curare l’alimentazi­one dei ragazzi che frequenter­anno Casa Italiana Atletica, sarà Gianfranco Vissani, rinomatiss­imo chef atteso domani e presente fino a fine Mondiali, che gestirà il relativo ristorante.

SPETTATORI « Il clima in gruppo è molto buono – sostiene Magnani –: tutti sembrano avere la determinaz­ione che serve per vincere “la “propria medaglia”. Siamo anche aiutati dalla presenza di due fuoriclass­e come le saltatrici in lungo Darya Klishina, russa e Tianna Bartoletta, statuniten­se, qui con Loren Seagrave, coach delle nostre Libania Grenot e di Gloria Hooper. Alle sessioni di allenament­o assistono diversi spettatori, che all’arrivo ci accolgono in posa e da una serie di cameramen del Centro: seguono in particolar­e il lavoro dei fisioterap­isti che, evidenteme­nte, trattano gli atleti con tecniche diverse dalle loro». Capitani della squadra (con otto reduci dall’Olimpiade di Pechino 2008) sono stati scelti Daniele Meucci, insieme a Ruggero Pertile il primo in gara (la partenza della maratona avverrà all’ 1.35 della notte italiana di venerdì) e Chiara Rosa che, in caso di record italiano del peso, promette di cimentarsi in gara in un 400... Lo chef Gianfranco Vissani, 63 anni: gestirà il ristorante di Casa Italiana Atletica a Pechino

POLITICA Un po’ d’Italia sarà in gara prima del via ufficiale: domani, nell’ambito del Congresso Iaaf, saranno in lizza Anna Riccardi (per la conferma in Consiglio), Maurizio Damilano (per quella a presidente della commission­e marcia), lo stesso Magnani (per quella quale componente nel comitato del cross) e Luca Verrascina (per l’ingresso nel comitato tecnico).

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Daniele Meucci, 29 anni, oro europeo di maratona, a sinistra e Ruggero Pertile, 41, a Delian: venerdì notte, sui 42 km, saranno i primi azzurri in gara
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