Bangkok, in un video ripreso l’attentatore È un giovane in t-shirt
Il giorno dopo il massacro, a Bangkok è scattata la caccia all’attentatore. Obiettivo: un giovane sospetto ripreso dalle telecamere di sorveglianza mentre in maglietta abbandona uno zainetto all’interno del santuario Erawan, per poi dileguarsi. Per la polizia non c’è dubbio che sia lui, ma le immagini sgranate rendono l’identificazione difficile. Il tutto mentre la capitale thailandese vive ore d’ansia, per l’orrore dell’attentato costato almeno 22 morti (tra cui almeno 12 stranieri asiatici e una britannica) e 123 feriti, ma anche a causa di un secondo ordigno scoppiato ieri
L’attentatore sulla riva del fiume Chao Phraya, senza provocare vittime. La bomba è esplosa nell’acqua senza causare feriti, ma è stato un colpo di fortuna: lanciata da un ponte, prima di finire nel fiume ha colpito una staccionata senza esplodere. Secondo la polizia, avrebbe potuto causare vittime. La Thailandia vuole risposte. «Faremo di tutto per prendere i responsabili», ha detto il primo ministro Prayuth Chan-ocha. Tutte le ipotesi restano in piedi, dalla matrice politica interna a quella del terrorismo internazionale, passando per la guerriglia separatista islamica attiva da un decennio nel sud e includendo anche una possibile vendetta degli uiguri — la minoranza musulmana turcofona nella regione cinese dello Xinjiang — in risposta alla deportazione di 109 di essi dalla Thailandia lo scorso luglio. Nel frattempo, la polizia ha intensificato i controlli nel nord-est del Paese, la regione dove è più forte il dissenso contro la giunta militare al potere da 15 mesi. L’incertezza pesa anche sull’economia, che già mostrava segnali di crisi: la Borsa è calata del 2,5%.