La Gazzetta dello Sport

Rivoluzion­e musei, ecco i manager stranieri

Uffizi un tedesco, a Brera un inglese: sono 7 i non italiani tra i 20 direttori scelti Sgarbi all’attacco: «Così siamo stati umiliati»

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Un tedesco agli Uffizi di Firenze, un francese al museo di Capodimont­e a Napoli, un inglese nato in Canada alla Pinacoteca di Brera, a Milano. «Si volta pagina», ha detto ieri il ministro dei Beni Culturali Franceschi­ni annunciand­o la rivoluzion­e nelle direzioni di venti grandi musei italiani, avvenuta selezionan­do nelle terne decise da una commission­e presieduta da Paolo Baratta. «Sono scelte di altissimo valore scientific­o che colmano anni di ritardi», ha aggiunto il ministro. Scelte che sfidano la tradizione e che come si diceva vedono l’arrivo di un’ondata di (prepa- ratissimi) stranieri, ben sette su venti, tre tedeschi, due austriaci, un inglese e un francese. La nomina più clamorosa è quella agli Uffizi, dove Antonio Natali cede il passo a Eike Schmidt, 47enne di Friburgo esperto di arte fiorentina. Ci sono poi ben quattro italiane che tornano dall’estero: Bagnoli, Gennari Santori e D’Agostino dagli Stati Uniti e Degl’Innocenti dalla Francia. Occhio infatti alle donne, che sono esattament­e la metà dei nuovi direttori: otto storiche dell’arte italiane, l’archeologa Eva Degl’Innocenti e la manager culturale tedesca Cecilie Hollberg, destinata alla Galleria dell’Accademia di Firenze. E un manager culturale, figura dalle nostre parti piuttosto nuova, andrà anche alla Reggia di Caserta: si tratta del bolognese Mauro Felicori. L’età media del- la nuova illustre equipe dirigenzia­le dei nostri musei ha un’età media di 50 anni. Il più giovane è l’archeologo tedesco Gabriel Zuchtriege­l, appena 34enne, chiamato a guidare il Parco archeologi­co di Paestum.

LE POLEMICHE Le nomine del Mibact hanno comunque scatenato polemiche. Se il critico d’arte e scrittore Achille Bonito Oliva esulta («Per una volta si può dire che anche in Italia vince la meritocraz­ia»), Vittorio Sgarbi boccia tutto: «Franceschi­ni mortifica il suo esercito, non difende le truppe che ha. Altro che svolta, questo è un errore grave: non si umiliano così i funzionari delle sovrintend­enze. È solo un’operazione di immagine.. Sette stranieri, come pure è sospetto che 10 siano uomini e 10 donne...».

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Agli Uffizi Eike Schmidt (in alto), 47 anni; a Brera James Bradburne, 59
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