La Gazzetta dello Sport

Benvenuti a Memphis gol E Van Gaal bacia il suo ex bad boy

Due reti splendide e un assist al Bruges: al Manchester United è nata una stella Infanzia difficile, ama il lusso, i tatuaggi, il rap e la boxe: si è fatto fare un ring in casa

- Andrea Luchetta

Per sciogliere l’iceberg nel cuore di Van Gaal ci voleva un ragazzo che in salotto si è fatto costruire un ring, rappa, si tatua l’interno delle labbra e si presenta con 15 mila euro di accessori addosso. «Vorrei baciarlo», ha osato l’algido Louis, dopo aver visto Depay rialzare da solo lo United nel preliminar­e di Champions, con due gol da infarto e un cross alla Beckham (da 0-1 a 3-1 contro il Bruges). Lui non sembra troppo scosso, anzi: «Sì, segnare a Old Trafford è una bella sensazione, ma sono un po’ deluso. Dovevo fare tripletta». Poi è salito a bordo di un suv con carrozzeri­a mimetica ed è sparito nella notte di Manchester. In che direzione sono fatti suoi, ma è lecito pensare sia corso dal suo cane, un orso in miniatura che esibisce fiero su Instagram.

LACRIME E TV Il cane si chiama Simba, e non ci vuole una laurea in psicologia per leggere l’indizio celato nel nome. Simba, come il protagonis­ta del Re leone, il leoncino costretto a diventare re dopo la morte del padre. Nato in un paesino a 20 km da Rotterdam, il nuovo eroe di Old Trafford si vede abbandonar­e dal papà quando ha 4 anni. Rari, rarissimi contatti negli anni successivi, poi il nulla fino allo strappo consumato sulla maglia da gioco, dove non c’è più scritto De- pay, ma sempliceme­nte Memphis. Non va meglio quando si trova costretto a vivere col nuovo compagno della madre: al campo lo vedono arrivare spesso con gli occhi velati di lacrime, un muro di rancore a separarlo dall’infanzia. «Era ferito, triste, arrabbiato», racconta il suo allenatore di quegli anni. A scuola un disastro, una sfida continua all’autorità, e quella collera sorda a covare nel petto. Un naufrago sballottat­o fra le onde, un briciolo di pace solo nel salotto del nonno materno. È a lui che a 5 anni Memphis promette di diventare calciatore, mentre stanno guardando il Feyenoord in tv; ed è lui che iscrive il bimbo alla sua prima scuola calcio.

FUOCO Dieci anni dopo quella premonizio­ne sul divano, quando Memphis è ormai uno dei talenti più fulgidi nel vivaio del Psv, il nonno muore. Memphis sbanda, al club discutono se non sia il caso di allontanar­lo. Fra i più decisi al suo fianco, il tutor che il club ha deciso di affidargli appena sbarcato a Eindhoven: Memphis non voleva saperne, ora sono amici fraterni. Per alcuni il dolore è un anestetico, un labirinto in cui smarrirsi; per altri è la più incendiari­a delle benzine. Memphis sceglie la seconda strada. La stessa rabbia che lo sta trascinand­o sul fondo lo porterà in vetta: riuscirà a domarla, lo deve all’uomo che gli ha offerto un porto in mezzo alla tempesta, e lo deve a se stesso, a quel bisogno insopprimi­bile di dimostrars­i più forte.

SULLA PELLE Sul polso si tatua una frase dedicata al nonno («Sei lontano, continui a vivere nei nostri cuori. Ti amo»), e il polso si bacia dopo il primo gol al Mondiale 2014, più giovane marcatore nella competizio­ne della storia olandese; sul petto si scrive «cacciatore di sogni», e a furia di inseguirli finisce per conquistar­e il Teatro dei Sogni. Così sicuro di sé da indossare contro il Bruges un paio di stringhe con la scritta «per segnare il mio primo gol in Champions». Non sbaglia un debutto — in gol dopo meno di 20’ in prima squadra col Psv —, non perde un’occasione. Dopo allenament­o si ripresenta al campo e lavora per ore su dribbling e punizioni. In 124 gare col Psv segna 50 gol, giocando come ala. Destro al tritolo, fisico da marziano, dedizione al lavoro degna di Cristiano Ronaldo. Continui pure a tirarsela da bad boy e a suonarsele con gli amici nel ring in salotto. Il suo fuoco non si spegne con una secchiata.

Abbandonat­o dal padre a 4 anni, ha scelto di cancellare il cognome dalla maglia da gioco

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1 Memphis Depay, 21 anni, dopo il secondo gol al Bruges
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TRA RAP E RING 1 Memphis Depay, 21 anni, dopo il secondo gol al Bruges LAPRESSE 2 Alla guida del Suv mimetico 3 Il ring nel salotto di INSTAGRAM casa a Eindhoven DAILY MAIL 4 I tatuaggi in mostra INSTAGRAM 4
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