La Gazzetta dello Sport

SUL CEMENTO HA PREVALSO L’EQUILIBRIO DI FLAVIA

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Non avrei mai pensato di poter vivere una giornata come questa. Sul centrale dello Us Open sventola il tricolore grazie a Flavia Pennetta e Roberta Vinci, due meraviglio­se ragazze pugliesi che, per la prima volta nella storia, portano il tennis italiano in una finale dello Slam. Si sono allenate insieme centinaia di volte, hanno incrociato le racchette in tanti tornei e su differenti superfici, ma questa è una partita storica, un’occasione unica e irripetibi­le e per la vincitrice il coronament­o di un sogno nato tanti anni fa. Le ragazze si conoscono a memoria, non ci sono tattiche particolar­i ma non riescono a nascondere l’immancabil­e tensione. Flavia mette in mostra un gioco solido, poco propenso alle accelerazi­oni ma con una palla che viaggia fluida e precisa. Sul cemento americano il suo tennis, come per magia, prende consistenz­a poggiando sul continuo servizio e sulla dimestiche­zza dei colpi di rimbalzo che si dimostrano ben bilanciati. Roberta, etichettat­a con superficia­lità come semplice doppista, ha ricavato, nella seconda parte della carriera molti successi anche in singolare ma mai era arrivata così vicina al paradiso. Il suo talento emerge in ogni momento attraverso i continui cambi di ritmo, gli immancabil­i effetti e la delicata mano. Le nostre ragazze, al centro del palcosceni­co, illuminano la scena e anche se alla fine il trofeo viene alzato da Flavia, credo che questo sabato debba essere ricordato come una delle giornate più belle del tennis e dello sport italiano.

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