La Gazzetta dello Sport

FLUSHING MEADOWS Renzi in tribuna, New York come il Foro

Per il viaggio del premier con Malagò: «Orgoglioso di queste ragazze». Allo stadio è festa italiana

- Massimo Lopes Pegna CORRISPOND­ENTE DA NEW YORK

Iltelefono che improvvisa­mente diventa rovente. La domanda sempre la stessa: «Come faccio a venire a vedere Pennetta contro Vinci?». La comunità italiana di Manhattan e dintorni non vuole perdersi l’evento tennistico di questo millennio: entrare nell’Arthur Ashe Stadium e fare almeno per una volta i padroni. Assistere alla finale degli U. S. Open, esaurita da mesi, sembra la mission impossible e invece poche ore dopo la sconfitta di Serena Williams il borsino dei biglietti in poche ore crolla. Fino a mercoledì si dovevano sborsare più di 1500 dollari per assistere alla partitissi­ma, ieri mattina sui siti si trovavano buoni posti anche sotto i cento dollari. Chiaro, eliminata la beniamina di casa che puntava alla storia, per molti non c’era più motivo di esserci. E allora ecco l’esercito degli italiani d’America infilarsi nel treno numero 7 che dalla City taglia a fette il Queens e ferma proprio a Flushing. Ma c’è anche chi si è infilato sull’aereo di Stato con uno strascico di polemiche lungo i seimila chilometri di rotta fra Fiumicino e La Guardia. Il nostro premier, Matteo Renzi, che ora sta in piedi orgoglioso ad ascoltare le note di «God Bless America!», non ha resistito alla voglia di venire di persona fino a qui per dare solennità a questo avveni- mento unico. Con lui, hanno viaggiato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il presidente della federtenni­s, Angelo Binaghi e anche Fabio Fognini.

IMPEGNI CANCELLATI Per raggiunger­e la Grande Mela, il leader del Governo ha cancellato un impegno precedente. Avrebbe dovuto recarsi all’inaugurazi­one della Fiera del Levante, coincidenz­a proprio in Puglia, la regione delle nostre due azzurre. Mentre il Presidente della Regione interessat­a, Michele Emiliano, ha giustifica­to la retromarci­a («Renzi va a festeggiar­e la Puglia a New York»), da Roma uno dei suoi più acerrimi avversari politici, Matteo Salvini, lo ha apostrofat­o così: «Vergogna, se vuoi guardare le partite di tennis o te le guardi in television­e o non fai il presidente del Consiglio». A difenderlo ci pensa Malagò: «Sono grato di avere un presidente del Consiglio così sensibile allo sport». In barba alle critiche, Renzi si è presentato sul centrale in anticipo. Entrando, una sola frase: «Sono orgoglioso di queste ragazze».

SUGLI SCHERMI E poi c’è il tifo azzurro di chi non ce l’ha fatta ad andare a Flushing. E allora, piuttosto che restare a casa davanti alla diretta della Espn, molti hanno assiepato i locali italiani, come la pizzeria Ribalta del napoletano Rosario Procino, di solito una roccaforte di tifo calcistico. Ma c’era pure grande festa nei numerosi club pugliesi di Brooklyn. Perché in Italia molti non lo sanno: chi abita tanto lontano, vive per momenti così. Nell’afferrare queste emozioni, Renzi ha avuto forse una sensibilit­à particolar­e. Poi dopo le congratula­zioni alle due protagonis­te, l’immediata ritirata verso l’aeroporto per il lungo viaggio di rientro.

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REUTERS L’esultanza di Flavia Pennetta, 33 anni, davanti ai 23.000 di Flushing Meadows a New York
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