La Gazzetta dello Sport

Roby guarda oltre «Prova di forza, ma non è decisivo»

Tecnico è pragmatico: «Vincere darebbe entusiasmo e tranquilli­tà. Fossi un tifoso vorrei solo i tre punti, il bel gioco non conta»

- Luca Taidelli INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO)

Ermetico come il difensore che non è mai stato, Roberto Mancini inquadra un derby comunque speciale perché sarà il primo «vero» contro l’amico Mihajlovic. Le due sconfitte estive tra Cina e Reggio Emilia gli permettono però di ribadire la gufata: «Ci hanno già battuto due volte, quindi i favoriti sono loro». Mancio per una volta smentisce l’etichetta di esteta («Fossi un tifoso vorrei solo vincere, il bel gioco ora non conta»), però fa melina sul discorso formazione, a cominciare dal sostituto di Miranda che in serata è stato sì convocato, ma soprattutt­o per fare pretattica.

SPECIALE, NON DECISIVO I concetti espressi alla vigilia sono molto simili a quelli del giorno prima, durante la visita in Gazzetta. «Non concordo con chi vede un ribaltamen­to dell’idea che vuole un’Inter sto- ricamente più portata al contropied­e e un Milan propositiv­o. Tra i rossoneri ci sono tanti giocatori in grado di fare la differenza, a partire dalle punte, Balotelli compreso, passando per Bonaventur­a e Montolivo. Quello che conta è che entrambe le società tornino al più presto dove meritano, cioé in alto. Questo differenzi­a il derby di Milano dagli altri. Là si gioca per la supremazia cittadina, qui c’è spesso stato in palio lo scudetto. Nessuna squadra comunque può essere al top alla terza giornata. Vincere sarebbe importante per dare ulteriore entusiasmo e tranquilli­tà, con il terzo successo consecutiv­o. Ma a livello di classifica la sfida col Milan arriva troppo presto per avere importanza. Può anche succedere che chi lo perde poi ne vince 10 di seguito. Vogliamo dare una prova di forza e fare una grande stagione, indipenden­temente dall’esito del derby».

ESORDIENTI E GUERRIERO Malgrado venerdì avesse detto che l’unico dubbio era con chi sostituire Miranda tra Ranocchia e Medel («Ma in qualsiasi caso il capitano sarà Icardi»), ieri è stato abbottonat­o un po’ su tutto. Tranne che sull’opzione difesa a tre: «Non si esclude mai nulla, ma non credo di poterla utilizzare». Verrà invece utilizzato almeno qualcuno degli ultimi arrivati. «Magari non tutti e quattro - fa Mancio -, ma Ljajic e Melo hanno già giocato in A. Perisic e Telles invece scoprirann­o domani sera (stasera, ndr) cosa significa un derby». Mancio non rivela il pronostico affidato a una nostra busta - lo farà stasera Gazzetta Tv - e ribadisce l’importanza di un guerriero come Medel. «Di Gary ci si priva a fatica, ha tutto: grinta, furbizia e pure tecnica, malgrado qualcuno sostenga il contrario. Melo? Non avendo fatto tutta la preparazio­ne col Galatasara­y, pensavo di trovarlo peggio. Perisic? Sta bene, è abituato ai big match».

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GETTY Roberto Mancini, 50 anni

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