La Gazzetta dello Sport

Rabbia Maran «Perché hanno annullato il gol di Cesar?»

Tecnico del Chievo: «E sul rigore, Cuadrado va a cercare la gamba ...»

- Alberto Mauro TORINO

Nel Chievo Hetemaj e Birsa, oltre a Meggiorini e Paloschi, si sdoppiano in un lavoro sfiancante ma estremamen­te produttivo per la squadra. Hetemaj, a parte il gol, è sempre pronto a dare una mano ai centrocamp­isti e a dettare il passaggio in profondità; Birsa è il primo a fare pressing sui portatori di palla avversari (6 recuperi); e Castro, l’altra mezzala, ruba 8 volte il pallone agli juventini. A questa solidità Maran può aggiungere la disciplina tattica di uno come Rigoni (5 contrasti vinti) che si piazza davanti alla difesa e tira su il muro. La Juve, di fronte a questa macchina che si dimostra già ben rodata, non si affida alla manovra corale, all’orchestra, ma al singolo. Cuadrado subisce il fallo da rigore, Dybala trasforma dal dischetto, il pareggio è agguantato, però la strada per la gloria è ancora molto lunga da percorrere.

El’asino, il «musso» come lo chiamano dalle parti di Verona, ha preso il volo. Sette punti in tre partite, mai successo nella breve storia del club: era di sei punti il record del Chievo dopo tre giornate, stabilito nel 2001- 02 quando fu poi battuto proprio dalla Juve alla terza. Ieri sera, nell’arena della Juventus, lo sfottò dei tifosi gialloblù — «Salutate la capolista» — suonava irreale. Un’umiliazion­e per il popolo bianconero, dopo questa partenza da fantacalci­o della squadra di Maran. Il calcio alla rovescia, in alto alla classifica i veneti, sul fondo la Juve. Incredibil­e a dirsi. Per il Chievo resterà una piccola impresa, comunque vada la stagione: il Chievo paga soltanto 17 milioni lordi di stipendi, quanto quelli dei soli Pogba e Khedira.

L’ARBITRO PERÒ... Rolando Maran ieri era soddisfatt­o: «Un pareggio fuori casa è sempre un buon risultato, ma c’è rammarico perché potevamo portare a casa la gara. Gli episodi, come il gol annullato, potevano essere decisi in altro modo». E ancora: «Sapevamo che se non avessi giocato la gara a Torino saremmo usciti con la schiena rotta — prosegue l’allenatore —. Peccato che due episodi abbiano invertito l’inerzia della partita: il gol annullato e il rigore con Cuadrado, che va quasi a cercare la gamba di Cesar in netto anticipo. E prima del gol annullato c’è stata una grande parata di Buffon. I ragazzi sono stati splendidi, sono due episodi che si potevano valutare in modo diverso. In questo momento stiamo trovando geometrie giuste e questi sono i risultati: i ragazzi mettono applicazio­ne, dobbiamo continuare su questa strada. Io il Ferguson del Chievo? Ci proverò, c’è ancora tanta strada».

BATTESIMO Si può festeggiar­e il quinto gol con il Chievo anche a 28 anni e alla quinta stagione in gialloblù. Per di più, contro la Juve. Perparim Hetemaj aveva fatto l’ultimo gol nel lontano 2011: «Peccato, speravo di farcela — ha detto alla fine —. La Juve è una grande squadra, avremmo meritato i tre punti, siamo stati poco fortunati». E Frey, l’uomo del salvataggi­o su Pogba: «Ho visto passare la palla e ho messo il piede. È stato istinto. Il primo posto? Anche noi siamo sorpresi. Contro la Lazio è stato incredibil­e, in ritiro abbiamo lavorato tanto e i frutti si vedono in campo. Il pareggio un po’ sta stretto per un paio di situazioni, ma non vale la pena fare polemica. Ci siamo fatti valere allo Juventus Stadium». Non è poco.

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GETTY Rolando Maran, 52 anni, allenatore del Chievo

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