La Gazzetta dello Sport

L’ItalSassuo­lo sfida l’Atalanta degli stranieri

- Matteo Spini

Senza tirare in ballo paragoni estremi, attuali (le multietnic­he Inter e Udinese) o ingrigiti dal tempo (l’italianiss­imo Piacenza anni ’90), SassuoloAt­alanta, oggi, si propone anche come sfida tra due filosofie diverse. Italiani contro stranieri, pur senza esagerare: un club che si pone come baluardo nella valorizzaz­ione dei giovani nostrani e un altro che, negli ultimi tempi, ha abbattuto i confini e aperto gli orizzonti.

TRE CONTRO DODICI Non è un’Italia-Resto del Mondo, ma comunque la differenza c’è: tre stranieri - tutti probabilme­nte in campo oggi - nell’intera rosa di Di Francesco, dodici ( e mezzo) in quella di Reja. Vrsaljko, Duncan e Defrel sono gli in- UDINESE ARRABBIATA Se la Lazio è arrabbiata, l’Udinese non è da meno. Tutta colpa della sconfitta interna col Palermo. «Abbiamo fatto venti tiri in porta, calciato dieci corner. La prestazion­e è stata buona, anzi ottima – sostiene Stefano Colantuono –, ci è mancato solo il gol. All’Olimpico dobbiamo cercare di non perdere il filo del discorso. Mi fido dei miei, sanno che devono prepararsi a una sfida di sacrificio». Definisce la Lazio come «un cane arrabbiato. Loro partono sempre forte e faranno così anche stavolta. Dovremo essere bravi a reggere l’urto, uscendo alla distanza». Colantuono deve rinunciare a Widmer e Guilherme e altri due titolari, Heurtaux e Thereau, reduci da una settimana travagliat­a non giocherann­o dal primo minuto. trusi in maglia neroverde e, peraltro, sono arrivati in Italia da Under 21. Nell’Atalanta, oggi, scenderann­o invece in campo sette stranieri (più l’oriundo Paletta): dalla cintola in su, non c’è spazio per il tricolore, con l’attacco sudamerica­no Moralez-Pinilla-Gomez e una mediana ibrida. Senza contare che potrebbe debuttare Toloi. Per i bergamasch­i è una nuova tendenza: mai l’Atalanta aveva avuto così tanti stranieri, il cui numero è raddoppiat­o dal 2011 a oggi.

PERICOLO VERTIGINI Anche per questa filosofia, Reja ha fatto i compliment­i al Sassuolo: «Ha un bravo tecnico e una squadra collaudata, la società ha investito in maniera importante sui giovani italiani». Di Francesco, che si affida anche agli ex atalantini Consigli e Peluso, ha ricambiato: «L’Atalanta ha dimostrato di stare bene. I nostri sei punti sono una spinta, ma il campionato che ci attende sarà un altro: in passato, in certi momenti, la pressione e le aspettativ­e ci hanno disturbato, ma non commettere­mo gli stessi errori». Cosa che fece, tra l’altro, l’Atalanta 2013-14: 17 mesi fa, era reduce da sei vittorie di fila e cullava il sogno europeo, ma perse in casa. L’avversario di quel giorno? Il Sassuolo, in campo con 11, che lì iniziò la sua rincorsa salvezza.

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