È un duello di ’82 Il Palermo di Gila al test Borriello
Il giorno dopo Italia-Perù la Gazzetta non andò in edicola per sciopero. E così anche il successivo. Era il 18 giugno, l’anno il 1982, Paolo Rossi lanciava con frustrazione uno scarpino dopo che Causio aveva preso il suo posto. E, intanto, nasceva anche Marco Borriello. Il giorno dopo Italia- Brasile, invece, la Gazzetta uscì con il 9 in pagella a Pablito: «Una partita eccezionale la sua. Incredibile, visti i precedenti. Completamente un altro giocatore rispetto al Rossi che aveva offerto una penosa esibizione contro il Perù». Era il 5 luglio e intanto nasceva Alberto Gilardino.
CONNOTATI Marco e Alberto portano addosso i segni di Pablito. Nelle loro carte d’identità sono impressi i connotati più brutti e più belli della vita calcistica di Pablito. E oggi si ritroveranno uno contro l’altro. Palermo-Carpi: ecco i ragazzi del 1982. Per Gilardino sembra quasi certo lo schieramento in griglia, mentre a Borriello potrebbero venire riservati minuti in corsa. Ma le richieste non cambiano. Perché il Palermo sarà anche a punteggio pieno, ma con il minimo sforzo realizzativo: appena un gol per partita. Per di più, firmati da un difensore (El Kaoutari) e un centrocampista (Rigoni). L’esperienza di un campione del mondo può tornare buona, soprattutto dopo aver salutato i 19 gol di Belotti e Dybala. Ironia della sorte, il Carpi vanta persino un gol in più. Ma, per salvarsi, le statistiche dopo la seconda giornata non bastano. Serve piuttosto un Borriello come il Rossi della pagella post Brasile: «Con un merito in più, la determinazione sotto porta», che manca in A dal 31 ottobre 2013.
DUE EMISFERI Migliore contro peggiore. Ma stavolta i connotati descrivono le due difese. Perché se quella rosanero può vantarsi di essere l’unica squadra del campionato ad avere vuota la casella dei gol subiti, gli emiliani stanno nell’emisfero opposto: sono 7 le volte in cui Brkic ha dovuto raccogliere il pallone finito alle sue spalle.