La Gazzetta dello Sport

Messi-gol ribalta l’Atletico Il Barça sbanca il Calderon

Blaugrana a Madrid lasciano per un’ora in panchina il fuoriclass­e Torres illude Simeone, Neymar avvia la rimonta. La Roma è avvisata

- Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID @filippomri­cci

Il messaggio alla Roma è chiarissim­o: il Barça è ai suoi stellari livelli. Ieri sera ha dominato il primo scontro al vertice della Liga vincendo 2-1 al Calderon permettend­osi di giocare ( bene) per un’ora senza Messi. Che è entrato e ha completato la rimonta avviata da un Neymar ispirato e offrendo così a Luis Enrique la sua quinta vittoria su 5 sfide contro Simeone dopo le 4 della scorsa stagione: il primo ha azzeccato le sue mosse, il secondo, un successo in 14 sfide col Barça, no.

MESSI FUORI Già senza Bravo, Alves e Piqué (i primi due assenti anche a Roma, il terzo no), Luis Enrique ha deciso di rinunciare anche a Messi, tornato dall’America solo giovedì e venerdì fermato dalla nascita del figlio Mateo. Tanti chilometri, poche ore di sonno, nessun allenament­o, panchina. La decisione sul piano teorico non fa una piega, resta da capire se Leo e Luis hanno deciso di comune accordo, cosa pacifica, o se è stata un’idea del tecnico, cosa che potrebbe scatenare scenari gastroente­rici importanti perché Leo vuole giocare sempre e per l’ultima panchina, il 5 gennaio a San Sebastian, al Camp Nou divampò un incendio.

MANI L’Atletico si è spento presto, imbambolat­o dall’abilità del Barça, che oltre alla vitalità di Rafinha e Neymar e alla forza di Suarez può contare sulla grandissim­a forma di Iniesta e Busquets: al centrocamp­o del Barça Garcia dovrà prestare grande attenzione perché l’Atletico in mezzo ha legna, fiato e qualità e invece ieri sera a lungo ha girato a vuoto cercando un analgesico. Il Barcellona nel primo tempo ha colpito la traversa (Suarez), sfiorato il gol (Rakitic) e protestato per due falli di mano in area che sono parsi involontar­i, l’Atletico all’inizio del secondo per uno di Mascherano su cross di Torres decisament­e più controvers­o. Il Calderon si è arrabbiato e ha intonato il nazionalis­tico «Que viva España», El Niño lanciato da Tiago è entrato nel buco tra Alba e Mathieu e ha battuto Ter Stegen con il primo tiro nello specchio dell’Atletico (alla fine saranno appena due). Rapido percorso del Calderon: rabbia, euforia, delusione perché tempo 4’ e Neymar ha piazzato una punizione all’incrocio. E poi preoccupaz­ione, perché Messi ha so- stituito Rakitic (e non Rafinha, scalato a metà campo). Paura legittima, Messi aveva una gran fame: ha lanciato Neymar e Godin ha salvato con la mano a porta vuota, con Mateu Lahoz fermo, poi ha chiuso un palleggio elettrico Neymar-Alba-Suarez con un tocco di esterno destro (!) davvero sottile. Dito in bocca e dedica al neonato Mateo, game over per l’Atletico, incapace di reagire. La distanza dal Barça al momento è incolmabil­e.

 ?? AFP ?? Il guizzo vincente di Lionel Messi, 28 anni, che scavalca Oblak e regala al Barça il successo in rimonta
AFP Il guizzo vincente di Lionel Messi, 28 anni, che scavalca Oblak e regala al Barça il successo in rimonta

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