La Gazzetta dello Sport

Che carattere questo Livorno Panucci guarda tutti dall’alto

Como segna, ma è raggiunto e superato. Decisiva la prova del giovane Vajushi

- Lilliana Cavatorta NOVARA

Sei gol in due partite, sei punti in classifica. E il Livorno si ritrova in testa da solo dopo due giornate (in attesa di Pro Vercelli e Trapani, vincenti al debutto e in campo nei posticipi). Due vittorie diverse. Questa contro il Como (che gioca a Novara in attesa della fine dei lavori al Sinigaglia), come spiega Panucci a fine gara «è stata più difficile, contro una squadra che si chiudeva bene e che non riuscirann­o a battere in tanti. Una vittoria di carattere». Di carattere e di furbizia, perché il Livorno ha capitalizz­ato con destrezza le poche possibilit­à di andare a rete. Riuscendoc­i pareggiand­o a pochi minuti dall’intervallo, vanificand­o il buon primo tempo del Como che, dopo il vantaggio con Sbaffo, ha saputo tenere bene il campo e controllar­e senza troppi rischi il suo gol.

IL PARI Sforzo che il pareggio ha annullato, anche psicologic­amente, con la rete di testa di Fedato, bravo a saltare meglio di Cassetti, bravo anche Schiavone a mettere in mezzo un cross, frutto di una palla persa dal Como. E mentre la squadra di Sabatini si trovava colpita ancora, come accaduto la domenica prima a Perugia, anche per colpa di una sua ingenuità, il Livorno poteva riassestar­si e ripartire alla pari nella ripresa, pur dopo un primo tempo in cui dalle parti di Scuffet non erano arrivati palloni pericolosi.

LA RIVELAZION­E Equilibrio in campo nella prima parte della ripresa, apertasi con un’incursione offensiva di Vajushi, l’esterno albanese di proprietà del Chievo migliore in campo per attenzione e incisività. Il Como, che proponeva diverse novità a cominciare dall’inseriment­o dall’inizio di Gerardi al fianco di Ebagua, teneva comunque bene il controllo del gioco. A spezzare l’equilibrio, un’iniziativa proprio di Vajushi, entrato in area palla al piede. Marconi gli corre a fianco, ma non riesce a fermarlo in maniera regolare. Il contatto c’è, il rigore e l’espulsione anche. Dal dischetto la conclusion­e di Van- taggiato è potente: vantaggio livornese. Il Como deve cercare il pareggio con un uomo in meno, e si dà da fare come può. Il Livorno controlla e di fatto, come ammetterà Panucci «non abbiamo più giocato».

COMO IN 10 Lanci lunghi dei comaschi, che inseriscon­o forze fresche ma pagano l’inferiorit­à numerica lasciando al Livorno anche la possibilit­à di rimandare il più possibile i cambi. E finisce così, con 7 corner a 2 per il Como ma con quel gol in più, arrivato proprio grazie alla bravura di Vajushi. Non è stato un dominio livornese, ma una vittoria di abilità. «Siamo in testa da soli? Mancano 40 partite – dirà Panucci – mi soddisfa di più il fatto di aver vinto contro una squadra che ha giocato bene e non si è mai arresa».

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LIVERANI Il gol del momentaneo pareggio di Francesco Fedato, 22 anni
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