Che carattere questo Livorno Panucci guarda tutti dall’alto
Como segna, ma è raggiunto e superato. Decisiva la prova del giovane Vajushi
Sei gol in due partite, sei punti in classifica. E il Livorno si ritrova in testa da solo dopo due giornate (in attesa di Pro Vercelli e Trapani, vincenti al debutto e in campo nei posticipi). Due vittorie diverse. Questa contro il Como (che gioca a Novara in attesa della fine dei lavori al Sinigaglia), come spiega Panucci a fine gara «è stata più difficile, contro una squadra che si chiudeva bene e che non riusciranno a battere in tanti. Una vittoria di carattere». Di carattere e di furbizia, perché il Livorno ha capitalizzato con destrezza le poche possibilità di andare a rete. Riuscendoci pareggiando a pochi minuti dall’intervallo, vanificando il buon primo tempo del Como che, dopo il vantaggio con Sbaffo, ha saputo tenere bene il campo e controllare senza troppi rischi il suo gol.
IL PARI Sforzo che il pareggio ha annullato, anche psicologicamente, con la rete di testa di Fedato, bravo a saltare meglio di Cassetti, bravo anche Schiavone a mettere in mezzo un cross, frutto di una palla persa dal Como. E mentre la squadra di Sabatini si trovava colpita ancora, come accaduto la domenica prima a Perugia, anche per colpa di una sua ingenuità, il Livorno poteva riassestarsi e ripartire alla pari nella ripresa, pur dopo un primo tempo in cui dalle parti di Scuffet non erano arrivati palloni pericolosi.
LA RIVELAZIONE Equilibrio in campo nella prima parte della ripresa, apertasi con un’incursione offensiva di Vajushi, l’esterno albanese di proprietà del Chievo migliore in campo per attenzione e incisività. Il Como, che proponeva diverse novità a cominciare dall’inserimento dall’inizio di Gerardi al fianco di Ebagua, teneva comunque bene il controllo del gioco. A spezzare l’equilibrio, un’iniziativa proprio di Vajushi, entrato in area palla al piede. Marconi gli corre a fianco, ma non riesce a fermarlo in maniera regolare. Il contatto c’è, il rigore e l’espulsione anche. Dal dischetto la conclusione di Van- taggiato è potente: vantaggio livornese. Il Como deve cercare il pareggio con un uomo in meno, e si dà da fare come può. Il Livorno controlla e di fatto, come ammetterà Panucci «non abbiamo più giocato».
COMO IN 10 Lanci lunghi dei comaschi, che inseriscono forze fresche ma pagano l’inferiorità numerica lasciando al Livorno anche la possibilità di rimandare il più possibile i cambi. E finisce così, con 7 corner a 2 per il Como ma con quel gol in più, arrivato proprio grazie alla bravura di Vajushi. Non è stato un dominio livornese, ma una vittoria di abilità. «Siamo in testa da soli? Mancano 40 partite – dirà Panucci – mi soddisfa di più il fatto di aver vinto contro una squadra che ha giocato bene e non si è mai arresa».