La Gazzetta dello Sport

ROBY: «PARTENZA TROPPO A RISCHIO POI TUTTO BENE GRAZIE A MEDEL»

- Luca Taidelli MILANO

«Conta solo vincere, il bel gioco può aspettare». Roberto Man- cini alla vigilia era stato chiaro. E la sua squadra ha risposto con il terzo capolavoro di concretezz­a. Facendogli soltanto sbagliare il pronostico affidato alla Gazzetta venerdì: 3-1 per l’Inter. Resta una vittoria che porta con sé il primato solitario e la (anomala) corsa sotto la curva, insieme ai giocatori, a incendiare il cuore del tifo nerazzurro.

POMPIERE Poi però Mancio torna a fare il pompiere: «Vittoria importante. Ma non par- liamo di scudetto, è ancora lunghissim­a. Una squadra come la nostra ha l’obbligo di puntare al massimo, ma siamo alla terza partita e nel calcio basta una giornata storta per cambiare tutto. Juve, Roma e Napoli restano più attrezzate di noi. La classifica si assesterà nei prossimi 10 turni. Non siamo ancora in forma, inevitabil­e che sia così. Ho anche dovuto impiegare due giocatori appena arrivati come Melo e Perisic. Sapevamo che il Milan è bravissimo ad attaccare gli spazi e per tre volte nel primo tempo non siamo stati bravi a scattare all’indietro. Poi ci siamo assestati, anche grazie alla furbizia di Medel. Ripeto che a uno così è difficile rinunciare. Ho preferito lui a Ranocchia perché Andrea non aveva ancora giocato e soprattutt­o perché Gary conosceva bene le loro punte, avendole affrontate tante volte con la nazionale».

MURILLO E BALO L’Inter non era in vetta da sola dal 22 settembre 2010. Cinque anni che per i tifosi sembrano una vita. E che fanno lievitare l’entusiasmo. «Ma Murillo deve togliersi quel vizio di perdere palloni gravi come quello che all’inizio ha mandato in porta Luiz Adriano — prosegue Mancio versione Grisù —. Jeison è giovane, poi è venuto fuori alla grande. Melo ha tutto, esperienza, cattiveria, duttilità. Perisic presto tornerà a fare l’esterno. Ma non volevo stravolger­e il sistema di gioco in tre giorni e lui mi ha dato la disponibil­ità per muoversi dietro alle punte». Chiusura per Balotelli: «Quando è entrato ci ha messo in difficoltà. Se lo lasciamo tirare diventa pericoloso. E poi l’ho visto proprio bene».

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