SINISA: «BATTUTO MA SODDISFATTO PERCHÉ ABBIAMO GIOCATO BENE»
Isorrisi e le pacche sulle spalle del prepartita si trasformano in una testa che si scuote sconsolata appena Rocchi fischia la fine. Questa volta è andata diversamente, perché finalmente il Milan è stato all’altezza della situazione, e allora a Sinisa Mihajlovic fa ancora più male. Certamente più male dei fischi e degli insulti del popolo interista: «Sono stato contento. A me non piace l’indifferenza. Erano fischi d’amore». Ciò che sperava non sarebbe successo, semmai, era uscire da sconfitto a testa alta. Questo fa rabbia, nonostante prima della partita Galliani avesse da- to il totale appoggio del club al tecnico: «Mihajlovic ha ragione a spronare la squadra e ha ragione a dire che il Milan non può giocare come a Firenze e con l’Empoli. Io e Berlusconi siamo in piena sintonia con lui».
CONTINUITÀ Ma intanto quella testa continua a scuotersi. Nel ripercorrere la partita stavolta a Sinisa escono di bocca solo amarissimi complimenti: «Stavolta non sono per nulla arrabbiato. L’unica delusione è il risultato. Abbiamo giocato con spirito e personalità: ho ritrovato la mia squadra». Una dichiarazione-slogan che sintetizza perfettamente lo stato d’animo di Mihajlovic, sguardo malinconico ma sempre animo schietto: «Così come avevo detto che con l’Empoli avevamo vinto immeritatamente, stavolta dico che non meritavamo di perdere. Abbiamo comandato il gioco, esprimendoci così vinceremo tante partite». Tutti promossi, dunque, a partire dalla difesa: «Abbiamo rischiato poco o nulla, ma abbiamo fatto bene in generale. Tutta la squadra ha risposto bene. Anche a centrocampo, certo. Con Montolivo in quella posizione abbiamo più qualità. Lui e De Jong sono due giocatori importanti, ma con caratteristiche diverse. Magari era più facile far giocare De Jong dall’inizio, ma ho cambiato tutto il centrocampo». Ora occorrerà dare continuità ai progressi visti ieri sera. A partire da subito, perché la classifica piange e di partenze a handicap il Milan negli ultimi anni ne ha viste troppe. «Sono stato sempre fiducioso, i ragazzi hanno capito quello che voglio — conclude Sinisa -. Sono contento, se si può essere contenti dopo una partita persa»