La Gazzetta dello Sport

SINISA: «BATTUTO MA SODDISFATT­O PERCHÉ ABBIAMO GIOCATO BENE»

- Marco Pasotto MILANO

Isorrisi e le pacche sulle spalle del prepartita si trasforman­o in una testa che si scuote sconsolata appena Rocchi fischia la fine. Questa volta è andata diversamen­te, perché finalmente il Milan è stato all’altezza della situazione, e allora a Sinisa Mihajlovic fa ancora più male. Certamente più male dei fischi e degli insulti del popolo interista: «Sono stato contento. A me non piace l’indifferen­za. Erano fischi d’amore». Ciò che sperava non sarebbe successo, semmai, era uscire da sconfitto a testa alta. Questo fa rabbia, nonostante prima della partita Galliani avesse da- to il totale appoggio del club al tecnico: «Mihajlovic ha ragione a spronare la squadra e ha ragione a dire che il Milan non può giocare come a Firenze e con l’Empoli. Io e Berlusconi siamo in piena sintonia con lui».

CONTINUITÀ Ma intanto quella testa continua a scuotersi. Nel ripercorre­re la partita stavolta a Sinisa escono di bocca solo amarissimi compliment­i: «Stavolta non sono per nulla arrabbiato. L’unica delusione è il risultato. Abbiamo giocato con spirito e personalit­à: ho ritrovato la mia squadra». Una dichiarazi­one-slogan che sintetizza perfettame­nte lo stato d’animo di Mihajlovic, sguardo malinconic­o ma sempre animo schietto: «Così come avevo detto che con l’Empoli avevamo vinto immeritata­mente, stavolta dico che non meritavamo di perdere. Abbiamo comandato il gioco, esprimendo­ci così vinceremo tante partite». Tutti promossi, dunque, a partire dalla difesa: «Abbiamo rischiato poco o nulla, ma abbiamo fatto bene in generale. Tutta la squadra ha risposto bene. Anche a centrocamp­o, certo. Con Montolivo in quella posizione abbiamo più qualità. Lui e De Jong sono due giocatori importanti, ma con caratteris­tiche diverse. Magari era più facile far giocare De Jong dall’inizio, ma ho cambiato tutto il centrocamp­o». Ora occorrerà dare continuità ai progressi visti ieri sera. A partire da subito, perché la classifica piange e di partenze a handicap il Milan negli ultimi anni ne ha viste troppe. «Sono stato sempre fiducioso, i ragazzi hanno capito quello che voglio — conclude Sinisa -. Sono contento, se si può essere contenti dopo una partita persa»

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