La Gazzetta dello Sport

Bonucci agli juventini «Facile tifare chi vince»

Social del difensore: «Uniti fino alla fine». I tifosi: «Fuori il carattere». Marotta punge Allegri: «Non culliamoci sui successi passati»

- Fabiana Della Valle MILANO

Ifischi non gli sono andati giù. Leonardo Bonucci è tornato a casa dopo la partita e con l’adrenalina ancora addosso ha affidato ai soliti social il suo pensiero sull’atteggiame­nto dei tifosi bianconeri. «Facile venire allo stadio e applaudire quando tutto va bene», è la sintesi del suo pensiero, che ha generato commenti contrastan­ti. C’è chi lo critica, accusando lui e i suoi compagni di scarso attaccamen­to alla maglia, e chi invece si schiera dalla sua parte. Il momento è delicato e tra i tifosi bianconeri c’è già una spaccatura. Di sicuro non si aspettavan­o una partenza tanto lenta dopo quattro anni di stradomini­o in Italia. Sabato il pubblico dello Stadium ha cominciato a rumoreggia­re poco prima dell’intervallo e ha raggiunto il clou al momento della sostituzio­ne di Sturaro. Neanche l’intervento di Buffon, che per due volte si è girato verso i tifosi urlando: «Abbiamo bisogno del vostro aiuto», è servito a calmarli.

PRO E CONTRO LEO «La Juventus sono quelli che scendono in campo, quelli che vanno in panchina, quelli che vengono allo stadio e quelli che sono a casa davanti alla tv, il motto della Juve è fino alla fine e fino alla fine bisogna essere uniti», ha scritto il difensore sulla sua pagina Facebook, postando poi lo stesso concetto su Instagram e Twitter, per essere sicuro che tutti lo vedessero. «Credere nella Juventus, nella squadra e nel progetto. Bisogna essere sempre positivi. Ora testa alla Champions. #finoallafi­neforzajuv­entus». Bonucci non è uno che ha paura di metterci la faccia e il suo intervento ha scatenato subito un dibattito tra colpevolis­ti e innocentis­ti. In poche ore sono arrivati 6 mila commenti, 65 mila mi piace e 7 mila condivisio­ni. Molti accusano i giocatori di scarso impegno («Tirate fuori le p....») e chiedono a Bonucci di fare il leader in campo più che sui social, altri se la prendono con il mercato o con l’allenatore. La paura comune è che la macchina perfetta degli ultimi quattro anni sia andata in frantumi in pochi mesi. Non è facile passare dalla finale di Champions a un punto in tre partite di campionato. Però ci sono anche quelli che si schierano dalla parte di Leo: bisogna avere pazienza e aiutare la squadra, che mai come ora ha bisogno di sostegno.

MAROTTA, MESSAGGIO A MAX La parola pazienza è diventato il cavallo di battaglia di Massimilia­no Allegri: «La squadra deve crescere dentro le difficoltà, soprattutt­o quando la palla non entra. Si impara a nuotare solo tenendo la testa sotto», ha twittato dopo il pareggio con il Chievo. Beppe Marotta invece ha idee diverse: «Va bene la pazienza — ha detto ieri a «Novantesim­o Minuto» di RaiSport — ma non deve diventare un alibi, la nostra cultura non lo prevede, dobbiamo partecipar­e a tutte le competizio­ni per vincere. Non mi aspettavo delle difficoltà così accentuate, ma sapevo che ne avremmo avute perché la nostra è una squadra nuova. Un consiglio ad Allegri è di non cullarsi suoi successi del passato. La sfida col City? Ce la giocheremo come sempre, è compito di Allegri far capire che la Champions ha altre difficoltà rispetto al campionato». A quanto pare la dirigenza bianconera non ha cambiato pensiero: vincere alla Juve resta l’unica cosa che conta.

era dalla stagione 1962/63 che la Juventus non aveva un solo punto dopo tre giornate di campionato. A fine torneo chiuse al 2° posto dietro l’Inter

i gol incassati dalla Juve in 3 partite: dal 2007/08 non subiva gol nelle prime 3 gare. Lo scorso anno non ne aveva preso nessuno nelle prime 5

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FORTE Leonardo Bonucci, 28 anni, gioca nella Juventus dal 2010

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