Pinilla rovescia, il Sassuolo rimonta
Avanti due volte col cileno, i neroverdi segnano con Magnanelli e Floro Flores . Consigli para un rigore all’ 85’
Una bella scorpacciata di calcio divertente, e in Italia di solito se ne mangia (o se ne mangiava: il campionato promette bene) molto meno. Così tanto che è stato lieve il chiedersi se non sia stata la classica partita in cui si fatica a decifrare dove finisca il bel gioco, o comunque la ricerca di un calcio un po’ più spettacolare, e dove inizino gli errori e i peccati di poco equilibrio, soprattutto difensivo, delle due squadre. Per questo, a livello di voto, abbiamo premiato Sassuolo e Atalanta molto più dei loro singoli giocatori: perché i clamorosi errori di alcuni hanno determinato profondamente il risultato, anche più delle prodezze di quelli che l’hanno scritto.
PARI IN TUTTO Sassuolo e Atalanta sono state tutto sommato pari anche in questo. Nei bei gol: pazzesca la rovesciata dell’1-0 di Pinilla, che non deve amare i gol facili ed è stato un falco anche sul 2-1; micidiali anche per il coraggio di cercarli i due pareggi dalla grande distanza di Magnanelli e poi di Floro Flores, una specie di furia per tutti i primi 45’. Pari nei rigori sbagliati (era da tre anni, Cagliari-Siena dell’ottobre 2012, che non se ne vedevano due parati in A): il deconcentrato (nella rincorsa) Sansone all’alba della partita, e poteva nascerne una molto diversa, e poi Moralez al tramonto, quando non restava che colpire e scappare a casa con il bottino. Ma compagne di sventura pure negli espulsi e dunque nelle ingenuità ( vogliamo chiamarle scemenze?) che hanno condizionato il lavoro del gruppo. E qui si parla anzitutto di Pinilla, già ammonito per simulazione e dunque colpevole di andare a cercare un inutile fallo su Peluso a centrocampo: a quel punto l’Atalanta è stata costretta a rinnegare la sua partita giocata fin lì guardando negli occhi il Sassuolo, per rannicchiarsi in un 4-4-1 da fatica. Ma anche di Vrsaljko, che nel finale due gialli li ha presi in un amen, abboccando alla baruffa con Moralez fino al fallo del rigore poi fallito dall’argentino.
RIMPIANTI SASSUOLO In realtà, a livello di rimpianti, sta peggio il Sassuolo, che ha visto sfumare la settima vittoria consecutiva e anche un primato in classifica che pure, a un certo punto, aveva sentito di poter toccare. Sta peggio perché un’altra bella cosa incomprensibile l’aveva già fatta Peluso: all’improvviso, più che un passaggio indietro un assist
i rigori consecutivi falliti dal Sassuolo: prima di quello di ieri di Sansone, aveva sbagliato Zaza col Genoa nell’ultimo turno del campionato scorso
i gol di Pinilla in campionato con la maglia dell’Atalanta: l'attaccante cileno è arrivato nel gennaio 2015 (dal Genoa) nel mercato di riparazione perfetto per il 2-1 di Pinilla. E perché rispetto all’Atalanta ha avuto da sfruttare più di mezzora in superiorità numerica, non sufficiente per distillarne vere occasioni da gol, nonostante un mezzo assedio: gestito dalla squadra con la stessa pazienza che aveva fruttato la vittoria in extremis di Bologna e dal tecnico con l’utilizzo di tutti (6) i suoi attaccanti.
MANCA BERARDI Stavolta il più forte di tutti, Berardi, è mancato molto: anche perché Defrel fatica a essere il centravanti dai movimenti e dalla profondità ideali per completare il tridente che Di Francesco ha in mente e da tempo cerca di perfezionare. Venendo meno anche gli strappi improvvisi di Sansone e l’ampiezza data dalla spinta dei due laterali di difesa - come abbiamo visto più dannosi che costruttivi - l’Atalanta ha potuto evitare di arroccarsi troppo intorno a De Roon, giocando molto sul moto perpetuo di Moralez e Gomez, non abbastanza impegnati in fase difensiva. Allo stesso tempo è stata al gioco del superiore possesso palla del Sassuolo (60,5% e già 55,3% in 11 contro 11) chiudendogli bene - prima che Missiroli riuscisse a infilarcisi nella ripresa, grazie alla superiorità numerica - tutti gli spazi della terra di mezzo. Tranne quando la squadra di Di Francesco ha deciso di trovarli cercando la porta da lontano.