La Gazzetta dello Sport

Verona due volte avanti Ma il Toro non fa Acquah

Non approfitta del brutto primo tempo granata. Ventura, duro con i suoi, rimedia con i cambi: decisivo per il 2-2 l’ingresso del ghanese

- Pierfrance­sco Archetti INVIATO A VERONA

Èopinione diffusa che il vero inizio di campionato avvenga in questa giornata, con il mercato chiuso, i giocatori non impegnati in pensieri su infortuni o immediati traslochi, la scuola del bimbo, la fidanzata da convincere, e gli allenatori sicuri di avere per almeno cinque mesi materiale uniforme su cui lavorare. Da questa partita risulta però che talune certezze mentali non si sono trasformat­e in un fuoco devastator­e, e non soltanto per il diluvio a metà spettacolo. Giocatori rilassati diventano preoccupat­i, come direbbero gli allenatori di un tempo. Andrea Mandorlini invece preferisce sottolinea­re con sincerità il dispiacere per non aver acchiappat­o il primo pieno in campionato: «È troppo facile per gli altri recuperare». Men-

Il ghanese Afriyie Acquah, 23 anni, esulta dopo il gol del 2-2 per il Torino Luca Toni, 38 anni, dopo aver segnato il rigore che aveva portato in vantaggio il Verona Daniele Baselli, 23 anni: ieri ha segnato per la terza volta di fila in questo campionato tre Giampiero Ventura spiega con termini concreti le salite del Toro, dovute a «mollezza mentale e presunzion­e».

I MOTIVI Sarà anche la quarta rimonta su quattro uscite ufficiali, ma è la prima senza sorpasso e viene favorita da alcuni errori dell’Hellas, con coperture adolescenz­iali dopo le reti. Quando si parla di Torino esce sempre la leggenda del carattere nerboruto e della grandezza nelle avversioni. Però stavolta le conclusion­i sono più semplici: peggio del primo tempo i granata, arrivati qui a punteggio pieno, non possono fare, come nota anche l’allenatore. Ci provano, lasciando il rigore dell’1-0 a Toni, sempre in rete contro il Toro in casa da quando è approdato all’Hellas. Ma dopo, anche per alcuni cambi di uomini – fuori Obi e Belotti, dentro Acquah e Maxi Lopez – e posizioni (Baselli da interno de- stro a sinistro), i torinisti riescono a ribattere. Il possesso palla è spaccato a metà: 58,9% nel primo tempo per i gialloblù che poi scendono al 41,1. Ma dal numero dei cross (16-8) e dalla supremazia aerea soprattutt­o sui calci piazzati, il Verona avrebbe dovuto guadagnare di più, oltre alla rete del 2-1 di Gomez. Soprattutt­o nella prima metà, i rivali non sanno prendere il tempo per lo stacco, ma Padelli impedisce a Toni la fuga e quattro altre deviazioni finiscono fuori.

VERONA APERTO Viviani riesce a dare geometrie esatte all’Hellas, gli spostament­i di Greco per affiancare il compagno nelle responsabi­lità di regia rendono, il solito mulinare di Gomez porta a un gol e mezzo. Ma il terzo pari in casa di fila, consideran­do anche la scorsa stagione e il nome delle altre due avversarie (Juve e Roma), diventa realtà

anche perché la spalla destra è troppo debole in Pisano-SalaSiliga­rdi e poi anche Jankovic. E Rafael fa sempre restare il pubblico nell’incertezza: poteva fare di più? Si conferma che il 4-3-3 mandorlini­ano non è costruito per due punte vere, quindi Pazzini entra ancora nel finale nel tentativo estremo di 4-4-2. Nelle ultime cinque sfide di A al Bentegodi, il Verona aveva sempre perso contro il Torino, quindi forse poteva andare peggio.

TORO EMERGENZA Ma questa è stata la «partita più difficile degli ultimi sei mesi, se non dieci», secondo Ventura, dunque anche per lui poteva finire male. Senza Maksimovic, Moretti, Gazzi, Gaston Silva, Benassi e con Avelar che si rompe subito il menisco, il tecnico raddrizza l’impalcatur­a spedendo Molinaro sul lato, dopo l’inizio da marcatore, e arrabbiand­osi senza interruzio­ne. Con un’energia che i suoi non hanno, ma poi devono per forza tentare di imitare. E ci riescono.

EPISODI E LAMENTELE Al netto delle moviole, c’è un fuorigioco millimetri­co di Quagliarel­la nell’azione dell’1-1, ma di quelli che a occhio nudo li becchi solo se hai fortuna. Più grave l’errore della difesa veronese. Mentre non era rigore quello su Gomez che porta all’1-0 e poteva esserlo un mani di Moras.

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GETTY Giampiero Ventura, 67 anni

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