Pesciolino Lorenzo «Ho fatto 2 errori Mondiale, è dura»
Si parte: dopo un giro comanda Lorenzo davanti a Marquez e Rossi Inizia a piovere intorno al settimo giro: Jorge «salta» sulla Yamaha con gomme rain La pista si asciuga e a 10 giri dalla fine Marquez ha il guizzo: è il primo a cambiare di nuovo gomme, tornando alle slick Vale è l’ultimo dei leader a cambiare gomme (da rain a slick) perché in questa fase preferisce continuare la sua marcatura a uomo su Lorenzo L’errore del maiorchino che cade nel corso del 21o giro, nel momento in cui sta forzando per guadagnare terreno su Vale Il giro d’onore del pilota pesarese: il quinto posto di Misano per lui, in virtù del k.o. di Lorenzo, vale oro
Ha la faccia triste, il gomito sinistro incerottato, la mano destra dolorante. «Ho fatto due errori in questa gara — attacca Jorge Lorenzo —. Il primo è che dovevo fidarmi di più del box, loro vedevano i tempi e sapevano quello che succedeva. Ma pensavo che la pista fosse ancora umida, vedevo Vale lì davanti e sapevo che con le gomme da asciutto lo avrei potuto battere. Il secondo è che nel giro di ingresso le gomme non erano sufficientemente calde, ma quando Redding mi ha passato velocissimo ho pensato che stessi andando troppo piano e ho cominciato a spingere forte. Però non ho fatto attenzione che dopo tante curve a destra ne arrivava una a sinistra, sono entrato troppo forte, ho perso la gomma posteriore e sono volato via. Avessi avuto più pazienza… Con tutte le capriole che ho fatto all’inizio non vedevo bene e avevo la mano gonfia. Ora sto bene».
SFORTUNA Prova a prendersela con la direzione gara, Jorge («Correre in queste condizioni è pericoloso, la regola del flag to flag non mi piace, però è stata voluta dalle tv e quindi non la cambieranno » ) , impreca contro la sfortuna ( « Sull’asciutto mi sento in grado di vincere ogni gara, non mi servono GP come qui o Silverstone. Mi manca la fortuna che ha Valentino, che sembra sempre che debba scendere dal podio e poi fa grandi risultati») ma non molla la spugna. «I 23 punti sono tanti ma devo restare positivo e seguire la tattica di Luis Aragonés, uno molto saggio: vincere, vincere, vincere, vincere. E nella quinta gara fare 2° dietro Marquez. Così divento campione del mondo. Però ora mi spiace molto, mi sento forte e completo ma il Mondiale si è complicato». «Per il gusto personale, sicuramente no! Con l’atmosfera speciale che c’era, mi sarebbe piaciuto vincere, ma Marquez ha rischiato di più ed è stato più bravo. Se però guardo al campionato, questo è un risultato importantissimo».
Ora ha 23 punti di vantaggio su Lorenzo, secondo Giacomo Agostini ha l’80% di possibilità di centrare il titolo. Può amministrare da qui in avanti?
«Ventitré punti a cinque gare dalla fine sono un bel vantaggio, ma Lorenzo ha il potenziale per vincere sempre, come Marquez. Senza dimenticarsi di Pedrosa e delle Ducati: in ogni GP si possono perdere tanti punti. Se parti con l’idea di amministrare, puoi vanificare tutto: bisogna continuare a correre per arrivare davanti a Jorge. E non mi fido neppure di Marquez».
Secondo lei che cosa starà pensando Lorenzo?
«Che è molto veloce sull’asciutto, che può lottare tutte le domeniche per vincere e che può recuperare lo svantaggio». Pochi minuti dopo, lo spagnolo dirà esattamente questo: un’altra forza di Rossi è conoscere perfettamente i suoi rivali.