La Gazzetta dello Sport

«Fabio è così: forte ed esigente Con lui sbagliavo, ora ho capito»

5 Giri d’Italia e 2 Tour, il tecnico bresciano firma pure la Vuelta

- INVIATO A MADRID

«Con questo, sono otto giri più uno. Anzi, sarebbe più giusto dire nove. Però è la prima volta che un mio corridore vince la Vuelta». Chi parla è Giuseppe Martinelli, il tecnico dell’Astana. Al mondo, tra i direttori sportivi in attività, non c’è nessuno ad avere un palmares come il suo nelle grandi gare a tappe. In ammiraglia dal 1988 con la Carrera («meno male che nel 1987 non c’ero, altrimenti Visentini starebbe ancora rincorrend­omi adesso...»), Martinelli può vantare cinque trionfi al Giro (Pantani 1998, Garzelli 2000, Simoni 2003, Cunego 2004, e Nibali 2013), due al Tour (Pantani 1998 e Nibali 2014) e ora anche la Vuelta con Fabio Aru. Il «più uno» è il Tour di Alberto Contador nel 2010: «Io posso anche far finta di non contarlo, ma lui no. Se lo è meritato al cento per cento».

Il successo più bello?

«Il più bello è sempre l’ultimo. Se fossi giovane direi il prossimo. Chissà».

Il segreto di questi successi?

«Se sono bravo non lo so. Di sicuro sono fortunato. Ho sempre avuto grandi squadre e grandi corridori».

Il successo mancato?

«La Vuelta 2013 contro Horner. Incredibil­e. Però se quella maledetta vespa non avesse punto Nibali prima della crono...».

Che cosa si prova a vincere una corsa a tappe con un colpo al penultimo giorno?

«Mi era già successo con Garzelli nella crono del Sestriere. Ma la crono è un’altra storia. Così il sapore è più fortete».

Come è nata la giornataa perfet-perfetta di Aru e dell’Astana?

nfronta-

«Al mattino mi sono confrontat­o con Shefer e Vinokourov.ourov. E ho ricordato che Dumoulinul­in era ‘saltato’ solamente versoo Andorra, in una tappa con quattro salite come quellaella che ci aspettava. Aveva pa-pagato la terza ascesa, lala Gallina. Ho pensato che e se avessimo fatto una a andatura brillante, alla a garibaldin­a, poteva succcedere lo stesso. Quellaella di avere due corridori inn fuga «Non lo so. Però mi chiedo:d “Se Vincenzo non fosse stato un corridore dell’Astana le cose sarebberob­e andate allo stesso modo?”.m Mi sa di no».

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