Spirito di gruppo e super Maciulis La Lituania non tradisce mai
A fatica la Georgia con 34 punti dell’ex Milano: ora la rivincita del 2013
Lituania o Georgia nei quarti? «Una vale l’altra», la risposta degli azzurri al termine della vittoria su Israele. Una risposta piena di fair play: siamo sicuri che in cuor loro avrebbero preferito evitare i lituani nei quarti, squadra sempre ostica. Diciamolo: affrontare i georgiani avrebbe facilitato sicuramente la vita dell’Italia, considerando pure i problemi fisici dei nostri con l’infortunato Bargnani e Datome sempre out. «Non c’è tanta differenza tra le due anche se la Georgia la conosciamo meglio per averla affrontata una paio di volte durante la preparazione», le parole di Gentile.
STORIA Niente Georgia, comunque: mercoledì sera ci giocheremo l’ingresso in semifinale contro la Lituania, proprio come due anni fa a Lubiana. Ma stavolta la storia è profondamente diversa. In Slovenia, la Lituania era più forte, con Lavrinovic e Motiejunas, un Kleiza ancora decente dopo l’addio alla Nba, mentre noi non avevamo Gallinari, Bargnani e Hackett. Le nostre illusioni si infransero all’inizio dell’ultimo quarto quando, sul +1, subimmo un 15-0 decisivo dalla squadra che poi vinse l’argento, sconfitta in finale nettamente dalla Francia (80-66). Dello spirito lituano, alla squadra di oggi è rimasta la difesa e la presenza in area di un cresciuto Valanciunas, una squadra di talento relativo ma che si conosce come le proprie tasche e un Paese, piccolo, ma che sta vivendo in simbiosi con la sua squadra con una aspettativa di medaglia ogni volta che la Lituania gioca, non importa chi metta in campo. D’altronde, nelle due ultime manifestazioni sono arrivati un quarto posto al Mondiale dello scorso anno in Spagna e appunto un argento all’Europeo 2013.
FATICOSO Ieri sera, l’ottavo di finale della squadra «verde» contro i georgiani è stato faticoso, ben oltre ogni ragionevole aspettativa. Perché la Georgia, nonostante un Pullen inconcludente per tre frazioni (chiuse con una bella virgola, finirà poi a quota 12), ha trovato la forza di mettere sempre il muso avanti, appoggiandosi ai soliti noti. E quindi