La Gazzetta dello Sport

Ritiro si o no? La Idem: «Io non l’avrei fatto»

Favorevole, per Pietrangel­i deve continuare fino ai Giochi, più cauto il c.t. Barazzutti: «Proveremo a farle cambiare idea»

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Il ritiro di Flavia Pennetta divide: giusto ritirarsi dopo il più grande successo in carriera?

FAVOREVOLI Francesca Schiavone, prima vincitrice italiana di uno Slam e compagna di mille avventure vincenti in Fed Cup, sostiene la scelta di Flavia: «E’ stata una decisione per- sonale e dunque va rispettata. Potremmo dire egoisticam­ente che ci piacerebbe vedere in campo ancora a lungo una giocatrice come lei, ma credo non ci sia niente di più bello, una volta che hai preso una scelta così decisiva nella tua vita, di vederla compiersi con il successo più grande della carriera». Ovviamente sullo stesso piano si mette Salvador Navarro, il coach della Pennetta: «Ne avevamo parlato da qualche settimana ed è meraviglio­so che abbia potuto annunciarl­o al mondo con nelle mani la Coppa degli Us Open. Giocherà fino alla fine dell’anno, speria- mo di qualificar­ci per il Masters, ma in ogni caso smettere quando si è all’apice indica la grandezza di Flavia anche come donna». Al cuor non si comanda e dunque nessuno meglio di mamma Concita può capire le ragioni della figlia: «Se ne parlava, ma anche noi eravamo impreparat­i. Credo sia stata una scelta dovuta alla consapevol­ezza che questo è il punto più alto della carriera. E poi quando si arriva a una certa età, per una donna è così, diventa importante organizzar­si anche fuori dal campo».

Tra le voci contrarie, si alza particolar­mente forte quella di Josefa Idem, olimpionic­a di canoa che ha gareggiato fino a 48 anni: «Mi ha davvero sorpreso. Quando ho sentito le parole della Pennetta mi sono detta “come sono diverse le persone”. Io al posto suo dopo una vittoria così importante mi sarei detta “ora vie- ne il bello”, invece lei ha deciso di ritirarsi, una scelta che ovviamente non si può che rispettare». E ancora: «Posso pensare che abbia deciso di cambiare vita dopo tanti anni o che magari sia stanca fisicament­e e mentalment­e però dispiace che una come lei lasci: spero non rimpianga questa scelta».

CONTRARI Anche Nicola Pietrangel­i pensa che la Pennetta possa recedere dalla decisione: «Spero che ci ripensi, l’anno prossimo a Rio ha una concreta possibilit­à di medaglia sia in singolare sia in doppio. Credo che possa ancora essere protagonis­ta ai massimi livelli ancora un po’, se dovesse continuare a fare bene e qualificar­si per il Masters finale sarebbe uno stimolo in più a proseguire». Rispettoso ma fiducioso in un ripensamen­to anche il c.t. Corrado Barazzutti: «Proveremo tutti a farle cambiare idea, io, la Federazion­e e il Coni, fermo restando il fatto che da parte di tutti c’è il massimo rispetto per la decisione: forse lasciare dopo aver raggiunto il punto più alto della carriera può anche essere la scelta giusta».

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