Leader Buffon «Basta pianti serve orgoglio Ma i tifosi ci stiano vicini»
Portiere prova a scuotere il gruppo «Abbiamo dato per scontato che tutto sarebbe continuato»
Ci può essere una prima volta anche dopo 21 anni di carriera e più di cento presenze in giro per l’Europa. Gigi Buffon stasera sarà il giocatore con più gettoni nelle coppe europee (131) tra quelli in campo, ma non ha mai affrontato il City. Quando la Juve giocò qui nel 2010, in Europa League, il numero uno era infortunato. Ieri mentre passeggiava sul prato dell’Etihad deve aver ripensato anche a quel periodo negativo, così come alla finale di Champions persa ai rigori nel 2003, in un altro stadio ma sempre in questa città. Il calcio è questo, momenti belli e brutti, quello che conta è lotta- re e sapersi risollevare. Un messaggio che Gigi sta cercando di trasmettere a chi è appena arrivato alla Juventus, è giovane e ha meno anticorpi per difendersi dalle critiche. «Ho grande entusiasmo perché affrontiamo una delle probabili candidate per vincere la Coppa - dice -. Sarà bello ricominciare con un test così probante e rimisurarci in Europa. In questo momento di difficoltà il modo migliore per aiutarci è sapere qual è il nostro valore, capire chi siamo e dove vogliamo andare».
BASTA SCUSE Buffon è pacato ma deciso, il tempo delle lacrime è finito, ora inizia quello della fatica: «Chi si piange addosso dopo un po’ mi infastidisce, nella vita e nello sport ci vuole orgoglio, soprattutto quando hai la consapevolezza di essere una squadra forte, senz’altro futuribile ma anche con un presente importante. Ci aspettavamo tutti di più, sulla scia degli ultimi quattro anni è un’anomalia vedere la Juve che stenta, ma ci sono motivazioni valide e colpe anche soggetti- Gigi Buffon, 37 anni, sul prato dell’Etihad Stadium prima della rifinitura in vista del match contro il City ve. Il nostro errore è stato dare per scontato che tutto sarebbe andato come nel passato. Quando non riesci a fare risultato non puoi sempre accampare scuse. Chi siamo lo scopriremo solo giocando, ma sono sicuro che nel medio termine la squadra tornerà a confermare le belle prestazioni di qualche mese fa. Siamo ragazzi molto seri che hanno a cuore la causa. Puoi non vincere ma non fallire una stagione. E dicendo questo non metto le mani avanti, non firmerei per niente che non fosse un primo posto in tutte le competizioni».
COESIONE E STELLE Gigi sabato sera ha preso di petto i fischi dello Stadium: «Il mio gesto è stato un modo per difendere i compagni più giovani. Il giudizio del tifoso è insindacabile ma è giusto sostenere la squadra, che sta dando tutto e si vede. In quel momento c’era bisogno di compattezza. Con il City scenderemo in campo per cominciare a dare un segnale di coesione». Stasera più che mai tutti gli occhi saranno puntati su Pogba: il City era pronto a fare follie pur di portarlo all’Etihad, lui ha scelto di restare alla Juve, ma non ha ancora mai giocato da vero dieci. «Paul deve trascinarci con la forza e la tecnica», ha detto Allegri. Manchester è il posto giusto per tornare a brillare, così gli inglesi sapranno che cosa si sono persi.