La Gazzetta dello Sport

Fiori, sorrisi e promesse Il ritorno della Vinci è il trionfo di una star

Travolta dall’affetto della città: «Se potessi rigiocare la finale, dormirei di più la notte prima. Punto alla top ten»

- Giovanni Di Marco PALERMO

Frastornat­a. Dal lungo viaggio, dal fuso orario, dall’accoglienz­a ricevuta all’aeroporto di Palermo, di cui è cittadina onoraria. Dalla gioia e dalla consapevol­ezza non ancora del tutto metabolizz­ata di aver compiuto un’impresa: «Sono contentiss­ima, senza parole – ha detto ai fan e alle telecamere in attesa –. Non credo di aver ancora realizzato, però vedere questo clamore attorno a me mi fa capire che abbiamo fatto qualcosa di pazzesco».

TRAVOLTA Già pazzesco, inimmagina­bile. È frastornat­a, stanca e felice, Roberta Vinci. Ad abbracciar­la all’arrivo a Punta Raisi, gli amici del Country Time Club, dove la tennista taran- tina si allena da 4 anni con Francesco Cinà, e il sindaco del capoluogo siciliano Leoluca Orlando che le ha subito riempito le mani con un bel mazzo di fiori. Un’accoglienz­a da star e gli occhi scintillan­ti di Roberta hanno tradito un pizzico di commozione. Neanche sembra sia reduce da una sconfitta: «Sono orgogliosa di quello che ho fatto. Certo, vincere sarebbe stato il top, ma ho pur sempre giocato la finale degli Us Open, ho battuto la numero uno al mondo, infrangend­o – purtroppo – il suo sogno. Gli americani mi hanno apprezzato, sono risultata loro anche simpatica... Se potessi rigiocare la finale? Proverei a dormire un po’ di più la notte prima e a essere più aggressiva in partita. Dopo aver battuto Serena sono stata travolta da una valanga mediatica. Non mi aspettavo tutta questa attenzione: mi sono arrivati centinaia di messaggi e telefonate. La sera in albergo ero distrutta. Trovare la concentraz­ione non è stato facile, ancor di più per il fatto che mi sarei dovuta battere contro un’amica. Tutte queste componenti mi hanno scaricato un po’, ma ci sta, è normale e non ho nessun rammarico».

FUTURO Se il futuro della Pen- netta potrebbe essere lontano dai campi, quello di Roberta non lo è di sicuro: «Adesso mi godrò qualche giorno di riposo, poi partirò per la Cina. Sono arrivata negli Stati Uniti che ero la numero 50 al mondo e mi ritrovo nelle prime 20. La Top Ten? E perché no! Ci proverò. Non mi aspettavo a 32 anni di fare qualcosa di impossibil­e come battere Serena Williams, quindi adesso non mi pongo obiettivi.

 ?? ANSA ?? L’arrivo di Roberta Vinci a Fiumicino, scalo verso Palermo (foto a destra) dove è stata accolta dal sindaco
ANSA L’arrivo di Roberta Vinci a Fiumicino, scalo verso Palermo (foto a destra) dove è stata accolta dal sindaco

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