La Gazzetta dello Sport

I capolavori del Mo-Ma «Noi i più forti d’Europa»

Scaccia lo scetticism­o e Morata dice: «Tutti insieme non abbiamo rivali»

- Alessandra Bocci INVIATA A MANCHESTER

Romantica, Blue Moon. Ma a quelli con la faccia come Mario Mandzukic probabilme­nte le cose romantiche garbano poco. Aveva bisogno di tipi un po’ duri, la Juve, dopo aver lasciato andare Tevez e Vidal. Altro che Blue Moon: sgomitare, lottare, acchiappar­e la palla buona e spegnere i canti degli altri. Mandzukic giocava nello stadio di Tevez, con l’ombra dell’argentino attaccata addosso e lo scetticism­o intorno. Nella casa del ricco City faceva un po’ la figura del brutto anatroccol­o, lui e tutti i nuovi acquisti della Juve. In panchina (del City) De Bruyne, in campo (per la Juve) Cuadrado che al Chelsea non giocava mai, in Germania Draxler, oggetto del desiderio bianconero, subito in gol, e per finire la gente delel City che dodopo il vantaggio gorgheggia­va Blue Moon. Veramentea­mente troppo per Mario, uno che,he, come ha ri-ricordato Allegri qualchequa­lche giorno fa, «i suoi gol li ha sempre fat-fatti». Erano 11 in Champions, 18 nelle coppe europee,opee, prima di quello che tirara fuori la Juve dalal fiume di polemichec­he e brutte partite di queste settimane. Aggrappata grappata prima a Buffon, poi a Man-Mandzukic la Juve rialzaialz­a la testa, e nel finale arrivaarri­va la meraviglia di Morata,ata, che rico-ricomincia facendo gol, il quarto consecutiv­o in Champions. hampions.

ARIA D’EUROPA La Juve in Ita-Italia è ancora ferita,ta, in Europa però inizia comee aveva sem-sempre fatto da quandondo esiste la Champions: vincendo. Certo, le partite non sono tutte uguali e le statisti-statistich­e non dicono tutto,tutto, anzi a volte non dicono niente. Questo succes-ucces-

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