Stroppa, ripartenza giusta «Il Südtirol premia il lavoro»
Tecnico è primo dopo le delusioni con Pescara e Spezia: «La Lega Pro non è un declassamento»
«Avevo voglia di tornare ad allenare. Sono un uomo di campo e amo il lavoro quotidiano. Mi sarebbe piaciuto restare in B, ma il Südtirol ha rappresentato la soluzione giusta e l’unica squadra per la quale sarei sceso di categoria in quel momento. Non è un declassamento». Lo scorso 20 aprile Giovanni Stroppa è ripartito dal Südtirol e ora è capolista solitario. Un’inversione a U per chi negli ultimi due anni aveva allenato Pescara in A e Spezia in B. Non per chi della cultura del lavoro ha fatto il suo dogma ed è ripartito da dove aveva spiccato il volo nei professionisti dopo i sei anni al timone delle giovanili del Milan: «Tutti vorrebbero allenare il Real Madrid. L’importante è avere la fortuna di poter lavorare. Al Südtirol devi fare i risultati, altrimenti ti esonerano uguale. Qui c’è una società che premia la qualità del lavoro e adatta alle mie caratteristiche. Con il d. s. Piazzi condividiamo le scelte dei giocatori».
PASSATO Nessun rimpianto per Pescara («Qualcosa si era rotto, così ho deciso di dimettermi nonostante fossimo in zona salvezza») e Spezia («Ero a 2 punti dai playoff a fine andata e mi hanno esonerato»). Dopo l’addio gli abruzzesi sono precipitati verso la retrocessione e i liguri hanno continuato a marciare a ritmi simili, nonostante i tanti acquisti effettuati a gennaio. Adesso il Südtirol: «Sarà un campionato con tante pretendenti alla B come Alessandria, Pavia, Cittadella, Padova, Bassano e Cremonese. Le prestazioni brillanti sul piano del gioco mi rendono più felice dei sei punti in due gare». Con il lavoro si può tornare in alto: Stroppa ha la via da seguire.