La Gazzetta dello Sport

Il profeta Elia «Mai così bene Un tracciato perfetto per me»

- Mattia Bazzoni MILANO

«Sento la maglia azzurra cucita addosso, ma adesso quella che mi interessa ha un altro colore». Elia Viviani non lavora in una tintoria, e neppure nel campo della moda. Sempliceme­nte, a 26 anni e dopo due medaglie su pista ai Mondiali di febbraio («Uno dei miei obiettivi, insieme a una tappa al Giro»), intravede la possibilit­à di tornare da Richmond con una vittoria. Lo dice a chiare lettere, in jeans e maglietta, sulla terrazza del grattaciel­o della Regione Lombardia. Il posto migliore per lasciare i sogni liberi di volare: «Per il primo anno, ho imparato a selezionar­e gli obbiettivi. E il Mondiale è una gara da circolino rosso: il percorso è adatto a me, arrivo con un lavoro mirato».

Cioè, come si è preparato?

«Dopo il Giro, sono stato per due mesi senza gare. Non mi era mai successo. Con il Team Sky sapevamo che il Tour non faceva per me e la Vuelta era troppo dura, così al Sestriere abbiamo focalizzat­o la preparazio­ne sul Mondiale, ritardando il picco di forma. Quando sono tornato alla London Classic, mi sono preoccupat­o: le gambe non giravano. All’Eneco Tour però è arrivato il primo squillo e al Tour of Britain (dove ha vinto tre tappe, ndr) ho avuto la consapevol­ezza di avere la condizione giusta».

Quali sono le probabilit­à di un arrivo in volata?

«Il percorso è facile, ma ci sono tre strappi complicati nel finale. Lì, negli ultimi due-tre giri, esploderà la corsa e noi dovremo farci trovare pronti. Poi sarà tutta tattica fino al traguardo. Possiamo giocare la carta Ulissi, che sugli strappi può stare con gente come Gilbert e Van Avermaet, altrimenti tocca a me: è probabile che arrivino in 40-50 alla volata».

Gli avversari da battere?

«Tre nomi: Degenkolb, che ha vinto a Madrid, Sagan, che si sta preparando negli States, e Kristoff, solidissim­o in Canada».

Lei ha dalla sua la forza del gruppo.

«È vero. Non partiamo favoriti, ma siamo forti. Non dobbiamo fare la corsa, basta attendere il momento buono. E in volata ci sarà gente d’esperienza come Guarnieri, Bennati, Oss o Quinziato in grado di pilotarmi nelle prime posizioni. Poi toccherà a me».

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