Il profeta Elia «Mai così bene Un tracciato perfetto per me»
«Sento la maglia azzurra cucita addosso, ma adesso quella che mi interessa ha un altro colore». Elia Viviani non lavora in una tintoria, e neppure nel campo della moda. Semplicemente, a 26 anni e dopo due medaglie su pista ai Mondiali di febbraio («Uno dei miei obiettivi, insieme a una tappa al Giro»), intravede la possibilità di tornare da Richmond con una vittoria. Lo dice a chiare lettere, in jeans e maglietta, sulla terrazza del grattacielo della Regione Lombardia. Il posto migliore per lasciare i sogni liberi di volare: «Per il primo anno, ho imparato a selezionare gli obbiettivi. E il Mondiale è una gara da circolino rosso: il percorso è adatto a me, arrivo con un lavoro mirato».
Cioè, come si è preparato?
«Dopo il Giro, sono stato per due mesi senza gare. Non mi era mai successo. Con il Team Sky sapevamo che il Tour non faceva per me e la Vuelta era troppo dura, così al Sestriere abbiamo focalizzato la preparazione sul Mondiale, ritardando il picco di forma. Quando sono tornato alla London Classic, mi sono preoccupato: le gambe non giravano. All’Eneco Tour però è arrivato il primo squillo e al Tour of Britain (dove ha vinto tre tappe, ndr) ho avuto la consapevolezza di avere la condizione giusta».
Quali sono le probabilità di un arrivo in volata?
«Il percorso è facile, ma ci sono tre strappi complicati nel finale. Lì, negli ultimi due-tre giri, esploderà la corsa e noi dovremo farci trovare pronti. Poi sarà tutta tattica fino al traguardo. Possiamo giocare la carta Ulissi, che sugli strappi può stare con gente come Gilbert e Van Avermaet, altrimenti tocca a me: è probabile che arrivino in 40-50 alla volata».
Gli avversari da battere?
«Tre nomi: Degenkolb, che ha vinto a Madrid, Sagan, che si sta preparando negli States, e Kristoff, solidissimo in Canada».
Lei ha dalla sua la forza del gruppo.
«È vero. Non partiamo favoriti, ma siamo forti. Non dobbiamo fare la corsa, basta attendere il momento buono. E in volata ci sarà gente d’esperienza come Guarnieri, Bennati, Oss o Quinziato in grado di pilotarmi nelle prime posizioni. Poi toccherà a me».