Mito Jasikevicius «Palla a Valanciunas e Bargnani soffrirà»
Lituano ha vinto 4 Euroleghe e un bronzo olimpico «La gara si deciderà nel finale. Determinanti i lunghi»
«Non stiamo giocando un buon basket, è sicuro. Ma vinciamo, e questo è più importante. ‘ Winning ugly’, vincere giocando male, va bene, finché si vince. Aspettiamo che arrivi anche ‘la bella partita’, una prestazione ai livelli del grande basket lituano. Non è detto che arrivi. Ma a volte bisogna accontentarsi». A parlare non è solo il tifoso, non è solo l’ex giocatore, è anche l’allenatore Sarunas Jasikevicius. Dopo aver rimandato l’appuntamento con la panchina nel 2012, quando il Panathinaikos gli offrì il dopo-Obradovic, Saras sta iniziando il secondo anno da tecnico, assistente allenatore di Gintaras Kaprikas allo Zalgiris Kaunas. Ed in questa veste Jasikevicius è in questi giorni in Italia, in ritiro a Caorle col club che — tra giocatori in entrata (Kalnietis e Seibutis), in uscita ( Milaknis) e rimasti (Jankunas, Javtokas e il promettente play Lekavicius) —
VICE ALLENATORE ZALGIRIS ha il marchio su metà della nazionale lituana all’Europeo. «I ragazzi combattono come matti, qualcosa manca ma giocano con un impegno incredibile e danno tutto. I migliori sono impiegati molto, ma ora che si gioca ogni due-tre giorni hanno tempo per recuperare. E ci sono cose che possiamo migliorare, a partire dal rendimento di Valanciunas».
SCONFITTA PEGGIORE La propria grandezza, costruita vincendo l’Eurolega quattro volte (l’unico con tre club diversi), Jasikevicius l’ha cementata da padre della patria in nazionale, guidando il boom del basket lituano: a Sydney 2000 un bronzo che vale argento, dopo aver perso di due la semifinale con gli Usa con 27 punti di Jasikevicius; nel 2003 oro europeo con Jasikevicius mvp; nel 2007 bronzo continentalentinentale perdendo solo la semifinalemifinale con la Russia. In mezzo,, la semifinale olimpica 2004 persaersa con l’Ita-l’Italia. Che vista dallalla sponda az-azzurra è stato unoo dei momenti costitutivi della storia moder-moderna del nostro basket.sket. Dall’altra metà della luna è stata vissuta un po’ diversamente:mente: «EravaEravamo pronti per l’ororo olimpico — è il ricordo dolorosooso di Jasikevicius —. Nulla dada rim-rimproverarci, avevamovamo preso sul serio l’Ita’Italia, le sue tante armi offensive, abbiabiamo dato tutto, maa a volte in queste ma-manifestazioni nonn ba-basta», dice adesso.o. «AncoAncora oggi credo che quellaquella sia sta-stata la sconfitta peggiorepeggiore della mia carriera», haa messo nero su bianco nell’autobiografia autobiografia uscita in primaveravera «Vincere non basta» scrittatta con Pietro Scibetta. Per parlarne,larne, oggi po-pomeriggio a Trevisoviso (libreria Canova), antipastosto di Italia-Li-Lituania, si offriràà in pasto ai suoi «devoti», chee sono una tri-tribù. Perché Sarass non ha mai giocato con club italiani, anzi li ha quasi sempre castigati. Ma da noi è amato comeome si ama un bene dell’umanità.anità. Tanto quanto è l’amoree per il gioco che lui ha trasmesso.esso.
PIANO PARTITAA Sul valore e sul rendimento dell’Italia coa-coach Jasikevicius nonnon scende in particolari: «Ho visto qualche partita: i miglioriri quattro-cin-cinque giocatori hannonno talento in-incredibile, bravi aa superare i problemi di infortunirtuni che han-han- nono colpito alcunialc di loro. Aver dominato con Israele significa venire da un ottavo molto più semplice risperispetto alla Lituania, che ha vinto solo negli ultimi minuti » . CoCosa aspettarsi? «Penso che lla partita si decideràderà neglin ultimi minuti», prova a leggere il quarto di finale Jasikeviccius senza togliersigliersi la tuttuta da allenatore. «Una delle chichiavi sarà il tiro da fuori, un’altra il nostro gioco in post: possiampossiamo battere l’Italia in area e apriaprirci così spazi per segnare da tretre. Penso che la Lituaniatuania debba giocare palla dentro. C’è il vantaggio di Valanciunaslanciunas su Bargnani, su cui possiamo spenderespe anche un ottimo difensoredifens come Javtokas,kas, ma anche il vantaggio fisicoco di JankunJankunas su Gallinari, che dall’altra parte però può portarlo fuori e creare comunqueque mismatcmismatch in qualunque ruolo giochi. SSicuramente tra i lunghi ci sarsaranno accoppiamentimenti interessantiinteress».
DUELLI SUGLI ESTERNI E poi le tante sfide perimetrali del quarto di finalefinal di oggi: «Credo che Milaknis possa fare una grande partitpartita, non so quanti difensori abbiabbia l’Italia in grado di inseguirlo uuscendo dai blocchi.chi. Mentre nonoi in difesa dovremomo evitare gli uno contro uno, contro giocagiocatori individualmentemente più fortifort servirà lavorare bene di squasquadra». Il suo mestierestiere è l’allenl’allenatore. Da anni, da ben prima di appendere le scarpe al chiochiodo.