La Gazzetta dello Sport

Preolimpic­o: l’Italia è pronta ad organizzar­lo

Sede prescelta è Torino. Intesa tra il presidente del Coni Malagò e della Fip Petrucci che glissa: «Al momento non ci penso»

- LILLA (FRANCIA)

L’arrivo in finale a quest’Europeo significhe­rebbe centrare l’automatica qualificaz­ione all’Olimpiade di Rio del prossimo anno: un obiettivo che per Giovanni Petrucci e la sua Fip è diventato un chiodo fisso. C’è un piano B, però, partito da mesi e che verrà attuato in caso di necessità e, va ricordato, di ingresso nelle prime sette qui a Lilla. Come? Cercando di ottenere l’organizzaz­ione (nel luglio 2016) di uno dei tre tornei preolimpic­i da sei squadre l’uno che manderanno in Brasile soltanto le vincenti. La Fiba ha già suddiviso i paesi che avranno diritto di partecipar­e ai tornei. Per l’Europa saranno appunto ammesse le squadre dal terzo al settimo po- sto qui a Lilla. Per America (dalla terza alla quinta dei Panamerica­ni), Asia (dalla seconda alla quarta di Asiabasket) e Africa (idem, nell’Afrobasket) ci sono 3 posti. Per l’Oceania uno (la seconda dei Fiba Oceania Championsh­ip). Potranno far richiesta di organizzaz­ione tutte le nazioni che prenderann­o parte a quelli continenta­li. Se il Paese organizzat­ore sarà qualificat­o per il preolimpic­o, automatica­mente potrà partecipar­vi anche la migliore qualificat­a tra le escluse dello stesso continente in modo da arrivare a 18. A fine Europeo sarò reso noto il criterio di suddivisio­ne nei 3 tornei.

IPOTESI Non conoscendo l’esito finale, si lavora al momento su ipotesi. Il presidente del Coni Giovanni Malagò, ieri a Torino per la giunta Coni, avrebbe già parlato con Petrucci per poter poi pianificar­e il tutto: la sede prescelta sarebbe Torino e il suo Palaisozak­i da 14mila e passa posti. I costi? Stimati in 1,7 milioni di euro, ma per provare ad andare a Rio la Fip ritiene che si possa aprire il portafogli­o. Petrucci è abile a glissare. «Il preolimpic­o? Non ci penso. Ma mi fa enormement­e piacere che Malagò ci segua e ci stia vicino». Chissà, magari non ci sarà neppure bisogno di svenarsi...

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