La Gazzetta dello Sport

«Giannelli, il futuro azzurro è garantito»

Grandi ex palleggiat­ori dell’Italia valutano il giovane regista: «È spavaldo, ha la giusta incoscienz­a»

- Davide Romani MERCOLEDÌ 16 SETTEMBRE 2015

CON L’ITALIA DAL 1987 AL 2004

Al giro di boa della Coppa del Mondo l’Italia è chiamata al cambio di passo. Al terzo posto con 4 vittorie e una sconfitta — con gli Usa —, gli azzurri sfidano l’Iran (ore 8.10) per rimanere aggrappati al treno delle squadre che rincorrono una delle due carte olimpiche che il torneo giapponese mette in palio. A dirigere il gioco per la squadra del c.t. Blengini il confermati­ssimo Simone Giannelli. A 19 anni, il regista campione d’Italia con Trento si sta confermand­o atleta di caratura internazio­nale.

FUTURO Oltre alla regia, il numero 6 azzurro ci mette anche del suo al servizio e a muro sfruttando i suoi 198 cm. Lo dimostra il fatto che dopo 5 giornate è il migliore (tra i palleggiat­ori della

CON L’ITALIA DAL 1987 AL 2002

Coppa del Mondo) in questi due fondamenta­li con 9 muri punto e 8 ace. «È un talento puro, di quelli che ne sboccia uno ogni 10-15 anni. Un predestina­to» taglia corto Paolo Tofoli, palleggiat­ore azzurro nell’era Velasco. Sulla stessa lunghezza d’onda altri due registi dell’Italia del passato, Ferdinando De Giorgi («È un ragazzo molto interessan­te per qualità tecnica e fisica, e anche per l’età. Il suo livello è superiore alla media. La cosa che impression­a è che giovane in un ruolo dove invece servirebbe una buona dose d’esperienza») e Marco Meoni («Ha caratteris­tiche tecniche e caratteria­li per garantire grande futuro. I risultati e i numeri lo dimostrano»).

INCOSCIENZ­A I tre ex azzurri valutano positivame­nte la giovane età del bolzanino. «Sta vivendo tutto con equilibrio — spiega De Giorgi, da quest’anno in Polo-

CON L’ITALIA DAL 1994 AL 2008

nia alla guida dello Zaksa —. Ha un buon atteggiame­nto e una piccola parte di incoscienz­a che non guasta». «Ha personalit­à, è spavaldo, non ha paura — sottolinea Tofoli, oggi tecnico del Tuscania in A-2 —. Per i prossimi 10 anni il futuro azzurro è tutto suo». «Per lui è tutto nuovo e la ventata di gioventù può aiutare l’ambiente — ricorda Meoni —. Come fece Velasco nel 1994 quando inserì nel gruppo di senatori giovani come me, Papi e Bovolenta».

ACE E MURO Ma dall’alto della loro esperienza, con declinazio­ni tra loro diverse, i tre grandi ex non si esaltano più di tanto per i numeri che Giannelli esprime a muro e al servizio. Per Tofoli «un palleggiat­ore deve saper palleggiar­e. Poi il resto è relativo». Anche per De Giorgi «la cosa più importante è il palleggio ma se riesce a fare bene anche a muro e al servizio meglio». Per Meoni poi «il fatto che renda al servizio e a muro è un vantaggio ulteriore».

FUTURO Di campionati ne hanno giocati tanti, di esperienze in Nazionale ne hanno vissute tante. De Giorgi, Tofoli e Meoni hanno ben chiara una cosa: «Deve essere consapevol­e che l’effetto sorpresa finirà e le aspettativ­e aumenteran­no — ripetono in coro —. La vera prova del 9 sarà con Trento nel prossimo campionato; finito l’effetto sorpresa, tutti inizierann­o a studiarlo». Mentre sul futuro più immediato, quello di Coppa del Mondo, Meoni ricorda un episodio ben augurante: «La corsa per la qualificaz­ione è ancora aperta. Io c’ero nella straordina­ria rimonta del torneo preolimpic­o 2008. Contro il Giappone avanti 2 set a 1 e 24-17 al 4° set, a un punto dal baratro abbiamo rimontato».

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TARANTINI Simone Giannelli, 19 anni, palleggiat­ore dell’Italia in Coppa del Mondo
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