La Gazzetta dello Sport

NON E’ PIU’ LA ROMA DI UN ANNO FA

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Servono altre prove? Non servono. La Roma non è quella di un anno fa e la partita giocata contro il Barcellona lo dimostra senza ombra di dubbio. Non è più tempo di goleade avversarie, non c’è più una squadra un po’ naif in campo. La Roma è cattiva e concentrat­a, prende un punto ai campioni di tutto, scaccia i fantasmi che gli erano rimasti appiccicat­i in Europa dopo il naufragio con il Bayern, fantasmi che secondo una scuola di pensiero l’avrebbero condiziona­ta anche in campionato. Quest’anno è un’altra musica: la Roma in svantaggio non molla il terreno, trova un gol fantastico con il canterano Florenzi, argina la perfezione dei passaggi dei catalani, non si scoraggia e non si vergogna di subire una quantità inenarrabi­le di tiri e non si cura dello straripant­e possesso palla blaugrana. La Roma tiene, è compatta. E questo punto vale molto più di uno, a patto di tenere i piedi per terra e ragionare giorno per giorno. L’anno scorso la Champions era cominciata con la goleada ai moscoviti del Cska e il pareggio celebratis­simo a Manchester sul campo del City. Come andò a finire si sa e sono errori da non ripetere: in questo girone, a maggior ragione dopo il pareggio di ieri, il passaggio del turno è un progetto concreto.

A proposito di progetti: nelle prime due serate di Champions il calcio italiano ha fatto altri passi avanti, sul piano della personalit­à e dell’immagine internazio­nale. I media inglesi hanno bastonato il ricco City messo sotto da una Juve data per spacciata, e lo spettacolo dell’Olimpico ha rafforzato l’idea di un pallone che non sta più rotolando verso il basso. La speranza è che questa sera in Europa League Fiorentina, Napoli e Lazio facciano il resto: anche perché le protagonis­te della Premier League, indebolite forse dai ritmi indiavolat­i del loro calendario, stanno colleziona­ndo passi falsi che fanno sperare nel sorpasso italiano nel ranking per le prossime stagioni. Dopo i due club di Manchester anche l’Arsenal ha rimediato una sconfitta sul campo della Dinamo Zagabria, ed è questo uno dei due risultati a sorpresa (l’altra è la vittoria dello Zenit a Valencia) di una giornata che ha certificat­o per molti versi ciò che si era capito ai sorteggi: è una Champions a due velocità. Ieri nel completame­nto del turno hanno vinto tutte le favorite (Barça a parte) e il Chelsea di Mourinho è rimasto da solo a tamponare le falle inglesi. Col rumore dei nemici José si esalta, e di rumori ne ha sentiti parecchi in questi giorni. Dopo la Juve, anche il Chelsea pessimo di campionato è risorto in Europa: l’avversario (il Maccabi) non era irresistib­ile, ma è finita con una valanga di gol. Vedremo nelle prossime giornate se questo basterà a risollevar­e la corte di Mou.

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