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«Basta parole Adesso solo il tifo Si può migliorare»

Sabato non sarà nemmeno tra gli 82.000 spettatori di Twickenham: capitan Sergio Parisse, sarà costretto a seguire Francia-Italia dalla tv della sua casa parigina, dove continuerà le terapie riabilitative dall’intervento a un polpaccio subito dopo la sfida al Galles di dieci giorni fa (martedì ha sostenuto la prima seduta di «bike»). Intanto però, via Facebook, invia un messaggio molto chiaro ai compagni: sembra voler anche essere una risposta alle critiche che, nelle ore che portano al via della Coppa del Mondo, stanno piovendo sulla squadra e sul movimento azzurro.

IL MESSAGGIO «In questi momenti – scrive Parisse – la cosa più importante è essere forti di testa e non ascoltare nessuno, se non se stessi. Non vedo l’ora di raggiungere il gruppo, ma ora più che mai è fondamentale che tutti insieme tifiamo e sosteniamo i ragazzi. Perché chi è davvero italiano, non può pensare di fare diversamente: chi critica tanto per criticare, chi gufa o semplicemente chi è negativo, beh... per me non è un italiano e soprattutto non ha niente a che fare col nostro sport. Il movimento, noi giocatori, lo staff e il mondo del rugby in Italia: dobbiamo migliorare. E tanto. Ma oggi, alla vigilia di una Coppa del Mondo, non serve a niente discutere del movimento, degli allenatori, dei giocatori e dei dirigenti o proporre soluzioni per migliorare il sistema. L’unica cosa che dobbiamo e possiamo fare tutti insieme è tifare Italia senza malizia, ma con un semplice sentimento di amore. Ai miei compagni dico: vi sono vicino col cuore. Ho tanta fiducia in voi!».

A LEEDS? Parole nette, da capitano, che fanno seguito anche a quelle utilizzate in giugno con le stesse modalità durante la settimana di «braccio di ferro» tra giocatori e federazione circa i compensi relativi alla rassegna iridata. Adesso però «alla vigilia di un Mondiale, non serve discutere, conta solo tifare». Nella speranza di vederlo in campo a Leeds, contro il Canada, sabato 26.