Migranti, scontri e arresti in Ungheria: «Inaccettabile»
Prosegue con il pugno duro L’Onu insorge e la Croazia spiazza tutti: «Li faremo passare noi». Ed è polemica
Tensioni, scontri e polemiche. All’indomani della chiusura delle frontiere ai migranti decisa dalle autorità ungheresi, ieri si è vissuta una giornata «infernale». Nuovi disordini ci sono stati alla frontiera con la Serbia, con gli agenti di polizia che hanno lanciato lacrimogeni e usato idranti. Un trattamento, che si unisce alla costruzione di barriere, giudicato dal segretario dell’Onu Ban Ki-moon «inaccettabile». Gruppi di migranti esasperati hanno cercato di abbattere il filo spinato e hanno lanciato pietre contro i poliziotti. In un clima diventato esplosivo, i migranti hanno lanciato coperte sul filo spinato cercando di tirarlo giù. Gli agenti hanno rafforzato il presidio indossando tenute antisommossa. Al confine con l’Ungheria centinaia di persone hanno trascorso la not- te all’aperto o all’interno di tende improvvisate. Nella regione di confine è stato proclamato lo stato di emergenza dalle autorità ungheresi, che hanno dispiegato centinaia di militari per garantire il rispetto delle nuove dure leggi anti-migranti. La polizia di Budapest ha annunciato di aver arrestato 367 migranti che tentavano di entrare illegalmente nel paese. L’APERTURA Un primo gruppo di rifugiati a bordo di un autobus proveniente dalla Serbia meridionale ha raggiunto il confine con la Croazia, nuova porta di ingresso nell’Unione Europea. «I migranti entrati nell’Ue attraverso la Croazia saranno autorizzati a proseguire il cammino attraverso il Paese e quindi dirigersi verso l’Europa occidentale», ha detto il premier croato, Zoran Milanovic. Il dibattito resta infuocato. L’Ue si è invece detta soddisfatta delle nuove procedure di registrazione messe in atto dall’Italia con gli hotspot. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiesto che la risposta al problema «sia globale». Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi è intervenuto nel dibattito. «L’immigrazione non può risolvere i nostri problemi. Serva dare lavoro agli italiani».