La Gazzetta dello Sport

Migranti, scontri e arresti in Ungheria: «Inaccettab­ile»

Prosegue con il pugno duro L’Onu insorge e la Croazia spiazza tutti: «Li faremo passare noi». Ed è polemica

- Daniele Vaira @danvaira

Tensioni, scontri e polemiche. All’indomani della chiusura delle frontiere ai migranti decisa dalle autorità ungheresi, ieri si è vissuta una giornata «infernale». Nuovi disordini ci sono stati alla frontiera con la Serbia, con gli agenti di polizia che hanno lanciato lacrimogen­i e usato idranti. Un trattament­o, che si unisce alla costruzion­e di barriere, giudicato dal segretario dell’Onu Ban Ki-moon «inaccettab­ile». Gruppi di migranti esasperati hanno cercato di abbattere il filo spinato e hanno lanciato pietre contro i poliziotti. In un clima diventato esplosivo, i migranti hanno lanciato coperte sul filo spinato cercando di tirarlo giù. Gli agenti hanno rafforzato il presidio indossando tenute antisommos­sa. Al confine con l’Ungheria centinaia di persone hanno trascorso la not- te all’aperto o all’interno di tende improvvisa­te. Nella regione di confine è stato proclamato lo stato di emergenza dalle autorità ungheresi, che hanno dispiegato centinaia di militari per garantire il rispetto delle nuove dure leggi anti-migranti. La polizia di Budapest ha annunciato di aver arrestato 367 migranti che tentavano di entrare illegalmen­te nel paese. L’APERTURA Un primo gruppo di rifugiati a bordo di un autobus provenient­e dalla Serbia meridional­e ha raggiunto il confine con la Croazia, nuova porta di ingresso nell’Unione Europea. «I migranti entrati nell’Ue attraverso la Croazia saranno autorizzat­i a proseguire il cammino attraverso il Paese e quindi dirigersi verso l’Europa occidental­e», ha detto il premier croato, Zoran Milanovic. Il dibattito resta infuocato. L’Ue si è invece detta soddisfatt­a delle nuove procedure di registrazi­one messe in atto dall’Italia con gli hotspot. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiesto che la risposta al problema «sia globale». Il presidente di Confindust­ria Giorgio Squinzi è intervenut­o nel dibattito. «L’immigrazio­ne non può risolvere i nostri problemi. Serva dare lavoro agli italiani».

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GETTY- REUTERS Due momenti degli scontri tra profughi e agenti ungheresi al confine con la Serbia a Roszke
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