La Gazzetta dello Sport

Il rugby applaude Savea fenomeno All Blacks Può essere il nuovo Lomu

STESSA VELOCITÀ E STESSA POTENZA MA LUI SEGNA DI PIU’, FIN DA PICCOLO ORA L’ALL BLACKS E’ A 38 METE IN 39 MATCH: E’ PRONTO A BATTERE TUTTI I RECORD

- IL PERSONAGGI­O di ANDREA BUONGIOVAN­NI INVIATO A CARDIFF (GALLES)

Il paragone è inevitabil­e e nient’affatto irriverent­e: Julian Savea come Jonah Lomu. Nel mondo ovale lo si sostiene da qualche tempo, da sabato sera non solo all’interno di quei confini. Le tre mete realizzate a Cardiff nel quarto di finale mondiale contro la Francia, una più bella dell’altra, lo hanno consacrato come personaggi­o a tutto tondo. E si sa: chi segna, in qualsiasi sport, gode di popolarità a prescinder­e. Quella del 25enne neozelande­se è comunque meritata in tutto e per tutto. «Ho sempre detto che nessuno potrà mai avvicinare Lomu – afferma con modestia – e lo ribadisco ora: Jonah è stato ed è unico. E’ un onore vedere il mio nome accostato al suo, ma io penso solo a svolgere al meglio il mio lavoro. E il confronto, proprio perché improponib­ile, non mi mette pressione».

SUPER ATLETA Intanto però Julian, per certi versi, ha già fatto meglio dell’illustre predecesso­re. Con la tripletta del Millennium (la quarta della carriera in Nazionale, match del debutto del giugno 2012 contro l’Irlanda ad Auckland compreso) ha portato a 38 (in 39 partite!) il totale delle mete in maglia All Blacks. Lomu si era fermato a 37 (e Tana Umaga a 36). L’ala di origine samoane (come Jonah) ha così portato a otto il computo delle realizzazi­oni a Inghilterr­a 2015, eguagliand­o il record in una singola Coppa del Mondo dello stesso Lomu (Sudafrica 1995) e dello Springbok Brian Habana (Francia 2007). Il bello è che Savea, alle porte, ha altri due match... Quel che più impression­a è la devastante potenza abbinata a una velocità di base da urlo: Julian, alto 1.92 per 108 kg – esattament­e com’era Lomu, che correva i 100 in 10”7 – è un treno in corsa, un bus senza freni. Lo si è ben visto, in particolar­e, in occasione della seconda meta firmata in Galles, quando ha steso gli avversari come birilli: prima l’ala Noa Nakaitaci, poi l’estremo Scott Spedding e infine, evitando il placcaggio, il pilone Rabah Slimani. Devastante. Del resto è sempre stato così: sin da quando, al Rongotai College, nei pressi di Wellington, dov’è nato e cresciuto (all’estremo sud dell’isola del Nord della Nuova Zelanda), dato il talento, veniva inserito in squadre di gente di anche quattro anni più anziana di lui. «Ricordo tutte le sue partite di quell’epoca, si capiva sarebbe diventato un fenomeno – dice Phil Jones, suo allenatore di allora – ma non una sua parola: non parlava mai». Giocava anche Seven e faceva atletica: il suo record della scuola under 14 nel peso (12.92) resiste tuttora, come quelli di lungo (5.86) e disco (43.92) under 15.

BALLERINO L’esplosione con la Nazionale under 20: Savea, ai Mondiali 2010 di categoria in Argentina, segna otto mete in tre partite... Dalla stessa stagione è nei Wellington Lions, da quella seguente è nel Super Rugby con gli Hurricanes, la prima squadra di Lomu. Grande, grosso, dalle braccia lunghe e sorprenden­temente coordinato, Julian, non a caso, è anche un ottimo ballerino: chi lo conosce bene racconta che, quando la musica parte, la sua naturale timidezza svanisce. «Nessuna scuola, nessun allenament­o – sorride – mi ispiro guardando la tv». Una volta, per una scommessa, si è persino esibito al bar dell’aeroporto di Wellington: «Diversamen­te avrei dovuto pagare 200 dollari...». Inutile dire che le imprese di Julian sono motivo di grande orgoglio per mamma Lina e papà Masina, ora tifosi anche del fratello minore Ardie che ora gioca a sua volta nei Lions. Sabato hanno assistito dal vivo a una sua partita vinta, domenica mattina all’alba, in famiglia e davanti alla tv, al tracimante successo degli All Blacks. «A ogni sua meta un’esplosione – ha raccontata Lina – ma può ancora migliorare». Incontenta­bile. C’è solo un buco nero nel suo passato: una denuncia per aggression­e da parte della partner Dawn Rodgers (poi ritirata in seguito alla frequentaz­ione di lui di un programma riabilitat­ivo). Oggi Julian è padre felice di Cora.

IL FUTURO Intanto, mentre in patria Geoff Willmott, professore in fisica dell’Università di Auckland, calcola la forza dell’impatto del n. 11 sugli avversari, Steve Hansen, allenatore degli All Blacks, si sbilancia e dichiara che Savea regalerà alla Nazionale e al rugby neozelande­se più di quello che ha offerto Lomu. Il ragazzo, due piedi fantastici, una grande capacità di movimenti anche laterali, la rapidità nell’uscire dal placcaggio, pensa al presente. Sabato a Twickenham c’è la sfida al Sudafrica che vale la finale mondiale. Da vincere a suon di mete.

NEL WEEKEND LE SEMIFINALI Sabato Nuova Zelanda-Sudafrica, domenica Australia-Argentina: è enorme l’attesa per le semifinali di Twickenham. Fari su un fenomeno

 ??  ??
 ??  ??
 ?? REUTERS ?? Julian Savea, 25 anni, in una delle tre mete alla Francia: a Inghilterr­a 2015 ne ha già segnate otto
REUTERS Julian Savea, 25 anni, in una delle tre mete alla Francia: a Inghilterr­a 2015 ne ha già segnate otto

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy