La Gazzetta dello Sport

Colonna Cuadrado, rebus Dybala-Alex Max, ci credi o no?

Club studia il riscatto dell’ala ma per la rimonta servono anche gli altri talenti sfruttati a singhiozzo

- Mirko Graziano MILANO

Il costo del prestito di Cuadrado, che in questa stagione ha giocato 606 minuti divisi in sette gare tra Serie A e Champions League (0 gol)

I milioni spesi dalla Juve per il cartellino di Dybala, che ha esordito segnando in Supercoppa e realizzato tre gol in campionato (548’ totali)

I milioni che il club bianconero ha versato al Porto per l’acquisto di Alex Sandro, in campo per soli 195 minuti divisi in quattro presenze

L’alibi regge: alcune partenze eccellenti, un gruppo in generale rivoluzion­ato e i molti infortuni non potevano non condiziona­re la partenza della Juventus. Lo si è capito l’altra sera a Milano, quando i bianconeri, finalmente al completo, hanno regalato sprazzi importanti di gioco. Nel giro di due-tre settimane, il tempo di mettere fisicament­e alla pari chi è inevitabil­mente rimasto indietro, i campioni d’Italia saranno nelle condizioni di scaricare in campo tutti i cavalli messi a disposizio­ne da Marotta e Paratici nell’ultimo mercato. Nel frattempo si è comunque aperto un piccolo dibattito nel «bar della rete»: ma Allegri, infortuni a parte, poteva fare di più? Ha per esempio finora sfruttato al meglio le nuove forze arrivate a Torino?

CUADRADO DETERMINAN­TE Di sicuro il tecnico livornese ha individuat­o in Cuadrado uno degli uomini chiave del nuovo corso. La Juve è oggi costruita in gran parte attorno al colombiano, sia in caso di 4-3-3 puro sia con il «3-5-2 dinamico» varato in questa stagione. Contro l’Inter, quasi tutte le iniziative offensive sono passate proprio dai piedi dell’ex Fiorentina, che ha risposto alla grande finora, tanto da mettere indirettam­ente già in moto i vertici di corso Galileo Ferraris a livello di conferma. Cuadrado è a Torino in prestito secco, ma fra la Juve e il Chelsea c’è un accordo sulla parola: con 22 milioni di euro il cartellino diventa tutto bianconero; non è da escludere che fin da gennaio vengano messe sul tavolo le prime carte ufficiali. Un Cuadrado così determinan­te da consigliar­e, sempre a gennaio, l’acquisto di un altro esterno offensivo proprio per dare maggiore forza anche in generale al nuovo corso tattico.

E KHEDIRA... Ottima poi la gestione di Sami Khedira, bloccato in partenza da un brutto guaio muscolare, e riportato in campo con i giusti tempi da Allegri, che ci ha messo un secondo a capire e a esaltare in campo la saggezza tattica del tedesco. Là in mezzo, Max ha sapienteme­nte circoscrit­to l’area di movimento di un giocatore magari poco dinamico ma di intelligen­za tattica superiore. NOTE DOLENTI... Al momento non sembra invece decollare il feeling fra il tecnico bianconero e i due acquisti più costosi dell’era Andrea Agnelli, ovvero Paulo Dybala e Alex Sandro. Non poche le critiche piovute su Allegri per la scelta di Zaza titolare contro l’Inter, con Mandzukic mandato poi in campo a gara in corso prima dell’argentino. «Dybala è tornato giovedì dagli impegni con la sua nazionale. Dei sudamerica­ni ha giocato Cuadrado perché ha caratteris­tiche uniche – ha spiegato Max nel dopo gara –. Zaza ha comunque fatto bene e ha dimostrato in pieno di poter stare alla Juventus. Ha impensieri­to i difensori dell’Inter e aveva le caratteris­tiche ideali per un certo tipo di gara». Ecco, in numeri, Mister 40 milioni (tanto è costato l’argentino): dieci le presenze stagionali, ma solo cinque volte titolare; in campo 90’ in appena tre occasioni; comunque capocannon­iere bianconero con quattro centri. Viaggia alla media di 55’ a partita, non tantissimi se si consideran­o i vari infortuni che a turno hanno colpito Morata e Mandzukic. A parità di condizione fisica, più di un indizio indica Dybala come alternativ­a alla coppia Mo- rata-Mandzukic. Capitolo Alex Sandro, pagato al Porto 26 milioni di euro: quattro presenze per il brasiliano, due da titolare, complessiv­amente la miseria di 195’. «Deve ambientars­i in una nuova realtà», la giustifica­zione espressa da Allegri nelle settimane scorse. Obiettivam­ente, però, non parliamo di un pivellino. L’impression­e è che per Alex Sandro sia particolar­mente difficile scavalcare il pari ruolo Patrice Evra, punto di riferiment­o piuttosto pesante all’interno dello spogliatoi­o bianconero. Ci sta eccome che il francese sia il titolare, si fa però fatica a capire il perché uno come Alex Sandro debba raccoglier­e solo briciole. «Intanto, ripartiamo dalla buona prestazion­e di San Siro – dice Bonucci –. È mancato solo il risultato, alla fine c’era un po’ di rammarico: le occasioni avute ci potevano portare tre punti importanti per dare il via a una risalita concreta». Allegri va oltre, si gode una squadra in crescita, «che ha disputato una buona partita, ma ora torniamo euroJuve e pensiamo alla Champions. Col Borussia Mönchengla­dbach – ha detto nella notte milanese – sarà una gara importanti­ssima».

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GETTY Massimilia­no Allegri, 48

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