Da quando il Napoli è protetto dal K2 dietro non si passa
Koulibaly era stato accostato a Thuram ma con Benitez ha fallito. Ora Sarri lo ha trasformato
Questo ragazzo sarà il nuovo Thuram, si disse il giorno in cui Aurelio De Laurentiis ne annunciò l’acquisto dal Genk, squadra militante della Jupiler League, il campionato belga, due estati fa. Thuram? Si, proprio lui, l’ex difensore della Juventus e della nazionale francese. L’accostamento era sembrato eccessivo, diciamola tutta, soprattutto dopo averlo visto all’opera. Rafa Benitez avrebbe voluto Skrtel o Ivanovic e, invece, si ritrovò in organico questo ragazzone dal fisico possente e particolarmente impetuoso nei suoi interventi in partita. Kalidou Koulibaly, appena ventiduenne, non si fece condizionare dalla critica, spesso severa nei suoi confronti, e nemmeno dalle scelte dell’ex allenatore napoletano che gli preferì Britos, dopo qualche settimana.
NUOVA VITA Insomma, si era sentito sfiduciato, il difensore francosenegalese, scartato senza mai avere più la possibilità di riabilitarsi: si era persino detto che lo scarso rendimento di Albiol dipendesse proprio dal fatto di non avere al fianco un compagno alla sua altezza. Sciocchezze. Anche perché il tempo ha dimostrato il contrario, ha evidenziato che il rendimento dello spagnolo è migliorato parecchio, potendo contare proprio sull’apporto di Koulibaly, giovane di poche chiacchiere, che preferisce la concretezza alle parole. La trasformazione è avvenuta per mano di Maurizio Sarri che su di lui ha puntato dritto dopo aver constatato che Chiriches può essere solo un buon panchinaro in campionato, nonostante sia il capitano della nazionale di Romania. Col nuovo allenatore, Koulibaly si è messo alle spalle il primo periodo napoletano che avrebbe scoraggiato chiunque, ma non lui. Nel ritiro di Dimaro, nella scorsa estate, è arrivato concentrato, convinto di poter battere la concorrenza e di diventare un punto fermo del nuovo progetto affidato a Sarri. Ed è sulle Dolomiti che il ragazzo ha cominciato a sorprendere per la sue qualità fisiche e per la condizione atletica.
SEGNALI DI CRESCITA Sul piano della velocità è il più rapido, lì dietro, e i suoi recuperi spesso sono provvidenziali. Tecnicamente non è un mostro di bravura, ha piedi discreti ma lontani da una buona qualità. E’ insormontabile, invece, nel gioco aereo. Dall’alto del suo 1.95, Koulibaly domina nella propria area. Fin qui è riuscito a spegnere gli attaccanti di Lazio, Juventus e Milan. Il solo Kalicic ha segnato, domenica pomeriggio, ma su di lui c’era Albiol in quel momento. La sua storia napoletana potrebbe diventare una bella favola, dunque. Negli schemi di Sarri, ormai, è diventato imprescindibile, così come è migliorata tantissimo l’intesa coi compagni di reparto. Ha bisogno ancora di essere un po’ sgrezzato, ma questo compito spetta al tecnico che ne sta esaltando la ripresa. Dopo il pareggio di Empoli (terza giornata) con lui al posto di Chiriches, Reina ha potuto chiudere la porta: nelle ultime cinque giornate, il Napoli ha incassato appena due reti, mentre è ancora imbattuto in Europa League. Nulla è casuale, quindi, i numeri confermano che con Koulibaly titolare, la difesa ha ritrovato un maggiore equilibrio, ma soprattutto non commette più errori evidenti, gli stessi che avevano reso irriverente quell’accostamento a Thuram. Il francese è stato un giocatore di qualità e forza. Koulibaly è un difensore potente, che nel tempo potrà soltanto migliorare.