Serie A a 18: al via una commissione Ma niente sconti
Nodo è sempre quello economico Coppa Italia: una semifinale anticipata al 27 gennaio
Avanti piano. Per la prima volta in Lega si è parlato ufficialmente di quella che Carlo Tavecchio, presidente della Figc, considera «la madre di tutte le battaglie»: la riforma dei campionati che per la Serie A significa riduzione delle squadre da 20 a 18. Per la verità il dibattito è stato stringato, giusto il tempo di scambiare alcune opinioni e di costituire una commissione ad hoc, aperta a tutte le società: prima riunione il 30. La domanda è: sarà una commissione politica, con i presidenti, o tecnica? Maurizio Beretta spiega che sarà partecipata « tendenzial- mente» dai presidenti, se invece finirà per essere una riunione tra i manager il rischio è che in assemblea, dove decidono i patron, tutto venga scompaginato. Almeno Tavecchio, che aveva sollecitato la Lega maggiore a discutere sul tema, è stato accontentato. Se ne parlerà. Quel che emerge già è una netta presa di posizione comune: «Siamo pronti a scendere a 18 ma i ricavi tv che si liberano restano in A». Se è tatticismo lo scopriremo presto, certo questo è proprio il nodo della riforma. È una partita economica, di incentivi e compensazioni in grado di far accettare a tutti il rischio di perdere posti in organico (è il caso delle società) e posti di lavoro (è il caso dei giocatori). Si troverà una sintesi? Giusto che ci siamo la Serie A ha aperto un confronto con la B per «ridefinire il rapporto economico»: i club del massimo campionato non accettano più la «tassa» che le neopromosse devono devolvere al torneo cadetto.
VARIE Maurizio Setti, presidente del Verona, è stato eletto consigliere di Lega, al posto di Ghirardi. La Lega ha deciso di aderire a una richiesta della Rai anticipando la prima delle semifinali di Coppa Italia dal 10 febbraio al 27 gennaio per evitare sovrapposizioni col Festival di Sanremo.