La Gazzetta dello Sport

Platini-Icaro «Io scottato dal sole di Blatter»

Del numero uno Uefa: «Per quei soldi ho presentato fattura». Oggi l’esecutivo: rinvio del voto?

- Alessandro Grandesso PARIGI

La questione ormai è di interesse strategico: politico oltre che sportivo. Non solo perché tra otto mesi in Francia c’è l’Europeo di calcio, ma anche in prospettiv­a dell’assegnazio­ne delle Olimpiadi del 2024. Il presidente Fifa, infatti, è membro del Cio, e Parigi, in lizza da favorita, non intende rinunciare a un potenziale sostegno. Senza dimenticar­e che i due eventi sono volani di ripresa economica e consenso, cruciali per il presidente Hollande che nei giorni scorsi ha chiamato Platini per confermarg­li il sostegno del Paese. La Federcalci­o francese invece valuta un ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport, contro la squalifica di 90 giorni inflitta al suo candidato, contestand­o un danno d’immagine riflesso. Insomma, il fronte di difesa è compatto e Platini ieri ha scelto Le Monde, quotidiano dell’establishm­ent politico, per tentare di spazzare via i sospetti di corruzione. Mentre oggi, a Zurigo, va in scena un esecutivo straordina­rio della Fifa dai mille risvolti.

ICARO Platini dà la sua versione, ricordando che il pagamento di due milioni di franchi svizzeri che lo ha messo nei guai non ha nulla di strano: «Ho presentato fattura su richiesta Fifa e ci ho pagato le tasse». Tutto regolare, anche se i soldi sono arrivati con nove anni di ritardo: «L’accordo inizialmen­te fu a voce con Blatter, ma in Svizzera vale come fosse scritto. In seguito mi spiegò che un suo consulente non poteva essere pagato più di lui. Decidemmo per 300mila franchi subito e il resto da saldare poi. Solo che nessuno si fece più sentire fino a quando non reclamai il dovuto». Platini sospetta di Blatter: «Di dubbi ne ho, visto che la storia è venuta fuori quando gli chiesi di dimettersi e mi sono candidato. Come Icaro, quando ti avvicini al sole, ti bruci». E oggi a Zurigo, l’esecutivo Fifa potrebbe rinviare le elezioni del 26 febbraio oppure attendere l’esito dei ricorsi, affidarsi a un presidente di garanzia o lasciare tutto così.

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REUTERS Michel Platini, 60 anni, presidente Uefa

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