Sperotto chiede scusa ma a Capuano non basta L’agente: «Ragazzo d’oro»
MILANO Sono scese in campo anche Le Iene per cercare di far tornare la pace tra Eziolino Capuano e Nicolò Sperotto, che lo aveva registrato a tradimento durante una sfuriata negli spogliatoi, ma non c’è stato niente da fare: il tecnico dell’Arezzo non perdona. Ma per difendere Sperotto dagli attacchi degli ultimi giorni è sceso in campo anche il suo storico procuratore («ora consigliere e confidente»), Sergio Garlando, con una lettera alla Gazzetta: «Nicolò è un ragazzo semplice e generoso, con alti valori morali, che gli sono stati trasmessi dalla famiglia; è un ragazzo che ama il calcio e che al calcio ha dedicato gran parte della sua giovane vita; non è un bamboccio perché nulla gli è mai stato regalato e ciò che ha ottenuto è stato a prezzo di intenso lavoro ed enormi sacrifici. Ovunque sia stato ha sempre tenuto un comportamento serio ed esemplare da autentico professionista, tutto questo, però, non significa che il ragazzo sia un debole e che accetti supinamente ogni cosa». Secondo Garlando, il calciatore ha registrato lo sfogo di Capuano «senza alcun secondo fine» e la sua unica colpa – «una leggerezza, una ingenuità» – è quella di aver girato la registrazione a un compagno, che poi l’avrebbe fatta circolare al di fuori della squadra. «Non appena è uscita la vicenda, ha parlato con il capitano e subito dopo con il direttore sportivo e l’allenatore precisando di essere l’autore della registrazione», dice Garlando, smentendo la versione di Capuano.