Attacchi social a Iannone «Non sei un vero italiano»
Beceri e insulti al pilota Ducati per aver battuto Valentino: «Emigra in Spagna»
Avvilente pensare che non puoi difenderti. E non puoi evitarlo: i social sono anche questo, Facebook soprattutto è anche questo. Il modo — probabilmente l’unico modo — che certi hanno di notificare agli altri la loro esistenza. E proprio perché non hanno altre vie, ci mettono tutto il loro livore. Criticando a prescindere, dileggiando, sbeffeggiando, insultando anche: che tanto seduti dietro le loro tastiere si sentono al sicuro. Il fenomeno è noto, è stato raccontato, denunciato, stigmatizzato. E prolifica in tutti i campi, dando ovviamente il suo peggio in politica e nel tifo sportivo. Di qualsiasi sport. Così da domenica mattina il bersaglio è Andrea Iannone. Contro di lui si sono scagliati decine di figuri del web che in nome di Valentino Rossi e dell’italianità lo attaccano per il sorpasso costato tre punti al loro eroe. Qualcuno arriva all’ingiuria, nella sconcertante logica per la @DucatiMotor @andreaiannone29 piantala iannone traditore quale Andrea avrebbe dovuto acquietarsi per lasciar via libera a Valentino.
TRISTEZZA Per farsi un’idea basta scorrere i commenti, tantissimi, alle foto del dopo gara postate sul profilo Facebook del pilota della Ducati. O anche la pagina Gazzetta del medesimo social.«Non sei un italiano vero». «Emigra in Spagna». «Iannone 6 ridicolo va prenderti (sic) la cittadinanza spagnola». E via di altre simili amenità. Qualcuno affida al web una misera maledizione: «Spero che non vincerai più nulla nella vita». Altri sibilano minacce: «Se Valentino perde il Mondiale per tre punti, è meglio che ti ritiri». O immaginano ridicoli scenari: «Quanto ti ha dato Lorenzo per sorpassare Valentino?». C’è stato anche chi ha cercato di lanciare un hashstag con un insulto. Consola che non abbia avuto seguito. A MARQUEZ NO Anche perché — va detto chiaro — i messaggi di questo tenore sono una piccola percentuale a fronte di tutti quelli di congratulazioni, esultanza, gratitudine, ammirazione per la gran gara di Andrea a Phillip Island. Per quel doppio sorpasso (a Marquez e Valentino) destinato a restar nel trailer della sua carriera, e per come ha fatto filar via la Ducati. Ugualmente tutto quell’astio lascia sconcertati. Anche perché con la stessa logica i tifosi di Lorenzo, in nome della consanguineità, dovrebbero avercela con Marquez che come Iannone con Vale ha sottratto punti al loro campione. Invece vai sul profilo di Marc e non ci trovi nulla del genere. Forse è che a Lorenzo e a Marquez si riconosce la stessa statura, non si profila dunque il reato di lesa maestà, e soprattutto nessuno li immagina alleati. O magari è solo questione di cultura.