Ecclestone: «Contano più gli ingegneri dei piloti»
85 anni nella villa londinese trasformata in chalet dalle figlie: «Prost faceva tutto da solo, Hamilton ha tanti aiuti»
«Buon compleanno papà, questo è il nostro regalo per te»: uno chalet invernale arredato nei minimi dettagli, ed una torta con 85 foto, 85 come gli anni che Bernie Ecclestone compierà il 28 ottobre. Le figlie Tamara e Petra non hanno badato a spese, trasformando la lussuosa villa di Londra in una specie di castello delle fiabe con tanto di neve artificiale. VITTORIANI Fuori dalla corte famigliare, il prosperoso regno costruito negli anni inizia a mostrare qualche crepa. Tanto che in un'intervista rilasciata alla tv tedesca ZDF assieme all'ex presidente della Fia Max Mosley, il re parla dei peccati endemici del suo reame: «È ora di un completo ripensamento della F.1. Con queste regole siamo come una vecchia casa vittoriana, bisognerebbe strappare il libro e insieme a poche persone competenti riscriverlo completamente». INGEGNERI AL POTERE Già, perché se i fidi scudieri costruttori iniziano a storce il naso (il caso Red Bull ancora alla ricerca di un motore per il 2016 su tutti) e diventa fondamentale strizzare l’ occhio alle nuove potenze (i soldi russi e kazaki), le categorie da difendere sono anche quelle di chi, nel passato, ha fatto grande la F.1: i piloti e il pubblico. Il vecchio Bernie sembra averlo capito: «Il lavoro degli ingegneri conta troppo. Quando le monoposto sono in pista dovrebbe valere solo la prestazione del pilota, ma oggi non è così— continua —. Dobbiamo essere in grado di ascoltare il pubblico e rapportarci con lo spettacolo prodotto. Si continuano ad aggiungere regole inutili e la struttura rima-
ne sempre quella».
CONFRONTO Il patron si lascia pure sfuggire un paragone col passato: «A chi mi chiede chi sia il miglior pilota della storia rispondo Alain Prost perché doveva occuparsi dei suoi freni, del cambio, di qualsiasi cosa. E ha fatto un buon lavoro. Oggi non è così. I piloti se ne stanno sulla griglia di partenza e c’è un ingegnere che “inizia” la gara. È più o meno un campionato di ingegneri. Non sto dicendo che Hamilton non sia un super pilota, ma gli viene dato un aiuto enorme. Mi piacerebbe vederlo su una macchina e contro i piloti della Gp2. Non sto dicendo che non vincerebbe, ma sarebbe interessante».