La Gazzetta dello Sport

La cavalcata di LeMond su GazzettaTv

21, in un documentar­io, il trionfo dell’americano al Tour de France 1986 davanti a capitan Hinault

- Andrea Berton

Chi è quel campione del ciclismo americano che ha rischiato di morire in un letto d’ospedale, prima di risalire in sella e vincere più volte il Tour de France? Se avete risposto Lance Armstrong forse è il caso che questa sera alle 21 vi sintonizzi­ate su Gazzetta TV, per scoprire la storia di Greg LeMond, protagonis­ta di un documentar­io che racconta il primo dei suoi tre trionfi nella Grande Boucle.

COME ARMSTRONG Il ciclismo americano, per anni identifica­to con Lance Armstrong, l’uomo che aveva sconfitto il cancro prima di vincere sette Tour de France, annovera oggi un solo trionfator­e ai Campi Elisi. E non è il texano smascherat­o dall’antidoping e privato della sua striscia senza precedenti di sette maglie gialle. Ma un california­no che ha alle spalle un’altra parabola segnata da una drammatica lotta per la vita, fatta di coraggio e volontà di tornare a vincere dopo un terribile incidente di caccia. Era la primavera del 1987 quando 60 pallettoni sparati per errore dal fratellast­ro Patrick Blades contro un cespuglio, ferirono alla schiena e al fianco destro Greg LeMond, primo americano a vincere il Tour un anno prima. I medici riuscirono a salvarlo solo grazie ai soccorsi celeri, nonostante i quali giunse in ospedale con un pneumotora­ce, decine di pallettoni conficcati nei polmoni e nel fegato e dopo aver perso oltre il 60 per cento del proprio sangue. Impiegò due anni prima di rimettersi completame­nte e tornare al Tour, contro il parere di medici e famigliari e con una condizione apparentem­ente precaria. Ma nel 1989 riuscì a vincere, grazie a un’incredibil­e rimonta nell’ultima tappa, l’edizione più combattuta e incerta della storia del Tour, per soli 8” davanti al francese Laurent Fignon.

LA PRIMA VOLTA Il documentar­io intitolato «Greg LeMond, l’americano che conquistò il Tour» racconta però la prima trionfale campagna di Francia, tre anni prima del duello con il «Professore», e la rivalità con un altro idolo del pubblico francese: il «Tasso», Bernard Hinault. A rendere ancora più indimentic­abile quell’edizione e quella sfida, il fatto che i due fossero compagni di squadra, in una storia fatta di amicizie tradite, promesse non mantenute e vendette sportive, cui il regista pluripremi­ato John Dower ha dato non a caso il titolo, in lingua originale, di «Slaying the Badger», «Uccidi il tasso». Da una parte uno dei più grandi di sempre, Hinault, determinat­o a diventare il primo vincitore di sei Tour; dall’altra il suo giovane e inesperto delfino che l’anno prima lo aveva aiutato a vincere, in cambio della promessa che poi sarebbe toccato a lui. Ma sulla strada l’amicizia lascia presto spazio all’agonismo, le promesse alla fame di vittorie. E in Tv le immagini fanno posto alle emozioni: se volete rivivere questa straordina­ria storia di sport non mancate, alle 21, su GazzettaTv.

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 ?? BETTINI ?? Greg LeMond in maglia gialla all’attacco con Bernard Hinault sull’Alpe d’Huez nel vittorioso Tour de France 1986
BETTINI Greg LeMond in maglia gialla all’attacco con Bernard Hinault sull’Alpe d’Huez nel vittorioso Tour de France 1986

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