Si svela il Tour Pirenei poi Alpi E c’è il Ventoux
Il 2 luglio da Mont Saint Michel, meno chilometri a crono, si sconfinerà in tre Paesi
Il luogo, il Palazzo dei Congressi nella zona di Porte Maillot a Parigi, è familiare. È a uno sguardo da lì che tutti i corridori alloggiano nella capitale francese la domenica sera, di solito l’ultima di luglio, quando il Tour de France è finito e c’è voglia solo di festa e riposo. Stavolta la Boucle è ben lontana dal cominciare, però intanto si svela – ufficialmente – il percorso dell’edizione 2016, la numero 103, in calendario dal 2 al 24 luglio: appuntamento alle 11.30, diretta su Eurosport.
FILOSOFIA Dopo due via consecutivi dall’estero (Leeds e Utrecht) si torna a partire dalla Francia, questo già si sa. Cioè dal dipartimento di La Manche e da Mont Saint Michel, uno dei luoghi simbolo dell’Esagono. Ma è da tempo che la sacralità delle presentazioni – e vale non solo per il Tour – è stata rotta, e il web ha finito di trasformare le fughe di notizie sul percorso in vere e proprie voragini. Così si può già affermare, tra le altre cose e salvo colpi di scena, che: i Pirenei verranno prima delle Alpi; la filosofia degli ultimi anni di riduzione dei chilometri a cronometro sarà confermata (il Tour 2012 di Wiggins ne aveva 100, sembra una vita fa…); il giorno della festa Nazionale (14 luglio) si arriverà sul Ventoux; infine sono previsti alcuni sconfinamenti (ad Andorra, in Spagna e in Svizzera).
PRESENTI E ASSENTI Gli atleti presenti in sala (in tutto, circa 4.000 invitati) saranno idealmente capeggiati da Chris Froome, il campione in carica: poi il britannico volerà a Saitama per il criterium giapponese di fine anno organizzato sempre dall’Aso. Tra gli altri che hanno confermato la presenza: Pinot, Bardet, Cavendish, Greipel e Martin. Non ci saranno né Vincenzo Nibali né Fabio Aru. Ma se la presenza del siciliano al via di luglio è ancora da valutare, il team manager dell’Astana, Alexander Vinokourov, che sarà in sala, ha già detto chiaro qualche giorno fa alla Gazzetta che i tempi per il debutto francese del sardo, ultimo re della Vuelta, sono ormai maturi.