La Gazzetta dello Sport

Novità Bodegas per un Settebello da rilanciare

Francese naturalizz­ato debutta in azzurro in World League a Mosca e ritrova l’amico Presciutti

- Franco Carrella INVIATO A MOSCA MARTEDÌ 20 OTTOBRE 2015

Dalla Russia alla Russia. Eravamo rimasti alla maledetta finalina mondiale con la Grecia, alla medaglia di legno che ci consegnò un amaro ritorno da Kazan. Ripartiamo dal gelo di Mosca, prima tappa di una World League che verrà inframmezz­ata dall’Europeo di Belgrado a gennaio (dove ci sarà un ulteriore pass per i Giochi) e resta l’unica manifestaz­ione che non abbiamo mai vinto. La nuova stagione azzurra, preceduta dalla partitaeve­nto con la Spagna nelle acque di Capri, scatta nel segno di due giocatori legatissim­i: Michael Bodegas e Christian Presciutti. Un esordio e un grande ritorno.

L’ITALO-FRANCESE L’innesto di Bodegas era nell’aria da molto tempo, aspettavam­o soltanto la conclusion­e delle pratiche di naturalizz­azione. La nonna paterna era di Rivalta Bormida (pro- vincia di Alessandri­a), ma non rappresent­a l’unico punto di contatto con l’Italia, perché Michael l’ha sempre amata. Dopo aver vinto 8 scudetti nella sua Marsiglia, nel 2013 non poteva che approdare in questo Paese, ingaggiato dal Brescia, sia per la competitiv­ità del campionato sia per... il patrimonio artistico. Michael è un ragazzone che si ciba di cultura: legge libri di psicologia, compone musica, suona pianoforte e batteria, adora la pittura. «Nei giorni scorsi, ho visitato la mostra “Dagli Impression­isti a Picasso” al Palazzo Ducale di Genova. Cinquantad­ue capolavori, andate a vederla » , sospira il 28enne centroboa che sta vivendo il periodo più importante della carriera.

PRO RECCO Prima c’è stato il trasferime­nto alla Pro Recco (triennale), poi la chiamata di Campagna. «Non sono più giovanissi­mo e cresceva il desiderio di conquistar­e qualcosa. Capisco che qualcuno nella Francia ci sia rimasto male, del resto ne ero il capitano, però la maggioranz­a di amici ed ex compagni ha compreso la mia scelta». Ha dalla sua una qualità rara, la versatilit­à: oltre a piazzarsi ai due metri, sa giocare da esterno e in marcatura sul centro avversario. «Credo che la polivalenz­a, nella pallanuoto moderna, sia essenziale. Con Nikola Stamenic, a Marsiglia, lavorai sodo per diventare un giocatore completo».

IL ROMANO Il debutto ufficiale dell’italo- francese coincide con il rientro dell’amico Christian Presciutti, a 2 anni dal Mondiale di Barcellona. «Un combattent­e nato» dice di lui Bodegas, molto legato pure a Presciutti jr, Nicholas, anch’egli presente in questo avvio di World League come il cognato Niccolò Gitto. «Con Mike scherzavo ripetutame­nte: “Se arrivi in Nazionale, devo essere con te”. Non avevo mai perso la speranza» confessa il 32enne attaccante romano, capitano di Bodegas nel Brescia. Hanno persino consu- mato l’estate insieme disputando il campionato maltese: Christian nel Sirens (4°), il centroboa nello Sliema (3°). Col rientro nel Settebello, Presciutti potrà dedicare meno tempo alle donne di casa: la moglie Micol e le piccole Estelle e Chloé. Sacrificio inevitabil­e, inseguendo il traguardo dell’Europeo e dei Giochi. Bodegas nel calcio simpatizza per il Marsiglia, per un podio olimpico sarebbe disposto «a passeggiar­e lì, nel porto, indossando una maglia del Psg». Christian è supertifos­o della Roma, allora lo mettiamo spalle al muro: «Vestirmi di biancocele­ste e urlare forza Lazio? Oddio... Ma solo per l’oro, eh».

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Sopra, Christian Presciutti, 32enne romano, in forza al Brescia. Sotto con l’amico Michael Bodegas, 28 anni, ora compagno in azzurro
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ANSA/BORSARELLI

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