La Gazzetta dello Sport

Oman negato ai velisti d’Israele

- Luca Bontempell­i

Il giorno che nello sport si gareggerà senza bandiere sarà probabilme­nte un gran giorno. Nell’attesa di quell’utopico momento l’imprevista anticipazi­one che ci arriva dal Mondiale RS: X ( il windsurf olimpico) cominciato ieri ad Al Mussanah, Oman, non sembra incoraggia­nte. Al Mondiale non partecipan­o due dei migliori, Zubari ( terzo nel 2009) e Mashiah (un secondo e due volte terzo). I due sono israeliani e di aver avuto problemi con il visto d’ingresso nel sultanato. Una terza atleta, Maayan Davidovich (terza nelle ultimi due Mondiali) ha aggirato il problema del visto negato sul suo passaporto israeliano, presentand­one un secondo austriaco, grazie al quale è arrivata in regata. Dove però, come documenta la fotografia, ha sfoggiato una vela con la bandiera coperta e al posto della sigla nazionale ISR, il nome della classe. Stessa ipocrisia nell’ordine d’arrivo. Due forzati assenti e un apolide. Non è un bel biglietto da visita per la Federazion­e velica mondiale, presieduta dall’italiano Carlo Croce. Un pasticcio diplomatic­o ora diventato inestricab­ile. L’autorità sportiva israeliana si era procurata per tempo i visti. Una settimana fa i servizi di sicurezza facevano però sapere che non era stato possibile trovare un accordo con le autorità dell’Oman per il loro servizio al seguito degli atleti. A quel punto la federvela israeliana organizza una conferenza stampa per annunciare che, senza sicurezza, non invierà gli atleti. Subito, dal Sultanato, revocano i visti. Gli atleti ci restano male, dichiarand­osi disposti a partire senza sicurezza. Le autorità prendono fanno marcia indietro. «Che gli atleti partano». Ma a quel punto, è giovedì, i visti d’ingresso non ci sono più....

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Davidovich gareggia come apolide in Oman: senza bandiera o sigla

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