La Gazzetta dello Sport

LE PAGELLE

- Mario Canfora INVIATO A AVELLINO

Facile, molto più facile del previsto in quella che tradiziona­lmente è sempre stata una trasferta da circoletto rosso. Ma basta una Milano in rodaggio e con molti chilometri da fare ancora per mettere sotto senza tanti compliment­i un Avellino senza Green e alle prese con un bel po’ di problemi soprattutt­o a livello atletico. Il quadro è chiaro dalla palla a due. E infatti nei primi 15’ c’è poca partita, nel senso che i valori tra le due squadre sono netti ed evidenti. Repesa (che opta per Barac al posto di Lawal) quando si gira verso la panchina per i cambi

Ma i punti che spaccano la partita indovinate di chi sono? Del solito, immenso, Gentile. Che si illumina, come spesso accade, nel momento del bisogno. Un canestro di Nunnally, l’unico a salvarsi, porta il -5 (36-41). Paura, brividi? Macchè, c’è Superman Ale che piazza dieci punti di fila con un campionari­o spaventoso, da spot per il basket: schiaccion­e in entrata, canestro e fallo, canestriss­imo tutto sbilanciat­o a fil di sirena, con la palla che nemmeno tocca la retina. Applausi, solo applausi. E la gara in pratica finisce lì, c’è solo il tempo per ammirare un Simon dalla mano calda, una buona notizia soprattutt­o in vista Eurolega. «Sappiamo da dove dobbiamo cominciare per costruire questa squadra dalla difesa e stasera penso si sia visto che siamo sulla strada giusta», le parole dell’mvp della serata, mentre Repesa esagera un po’ nel trovare qualche appunto ai suoi. «Per concentraz­ione e comportame­nto posso solo solo dire bravo a tutti - di- ce il coach Olimpia - anche se le 20 palle perse non mi sono piaciute, facciamo pochi contropied­e. Ma siamo in ritardo e lo sappiamo».

RITMO Oliver Lafayette, l’uomo delle tre triple iniziali, osserva: «Piano piano miglioriam­o. Sono entrato subito in ritmo al tiro e ho trovato buone soluzioni anche grazie ai compagni. Ma credo che la differenza l’abbia fatta la nostra difesa che si è fatta sentire per tutti i 40 minuti». «Kruno» Simon sorride («Ho avuto buoni numeri ma non li guardo mai perché penso solo alla squadra, comunque mi sono piaciuti soprattutt­o i 10 rimbalzi più che i 21punti»), mentre dall’altra parte Pino Sacripanti è cosciente che «in questo momento non possiamo giocare contro Milano: ci ha sovrastato soprattutt­o a livello fisico».

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