LE PAGELLE
Facile, molto più facile del previsto in quella che tradizionalmente è sempre stata una trasferta da circoletto rosso. Ma basta una Milano in rodaggio e con molti chilometri da fare ancora per mettere sotto senza tanti complimenti un Avellino senza Green e alle prese con un bel po’ di problemi soprattutto a livello atletico. Il quadro è chiaro dalla palla a due. E infatti nei primi 15’ c’è poca partita, nel senso che i valori tra le due squadre sono netti ed evidenti. Repesa (che opta per Barac al posto di Lawal) quando si gira verso la panchina per i cambi
Ma i punti che spaccano la partita indovinate di chi sono? Del solito, immenso, Gentile. Che si illumina, come spesso accade, nel momento del bisogno. Un canestro di Nunnally, l’unico a salvarsi, porta il -5 (36-41). Paura, brividi? Macchè, c’è Superman Ale che piazza dieci punti di fila con un campionario spaventoso, da spot per il basket: schiaccione in entrata, canestro e fallo, canestrissimo tutto sbilanciato a fil di sirena, con la palla che nemmeno tocca la retina. Applausi, solo applausi. E la gara in pratica finisce lì, c’è solo il tempo per ammirare un Simon dalla mano calda, una buona notizia soprattutto in vista Eurolega. «Sappiamo da dove dobbiamo cominciare per costruire questa squadra dalla difesa e stasera penso si sia visto che siamo sulla strada giusta», le parole dell’mvp della serata, mentre Repesa esagera un po’ nel trovare qualche appunto ai suoi. «Per concentrazione e comportamento posso solo solo dire bravo a tutti - di- ce il coach Olimpia - anche se le 20 palle perse non mi sono piaciute, facciamo pochi contropiede. Ma siamo in ritardo e lo sappiamo».
RITMO Oliver Lafayette, l’uomo delle tre triple iniziali, osserva: «Piano piano miglioriamo. Sono entrato subito in ritmo al tiro e ho trovato buone soluzioni anche grazie ai compagni. Ma credo che la differenza l’abbia fatta la nostra difesa che si è fatta sentire per tutti i 40 minuti». «Kruno» Simon sorride («Ho avuto buoni numeri ma non li guardo mai perché penso solo alla squadra, comunque mi sono piaciuti soprattutto i 10 rimbalzi più che i 21punti»), mentre dall’altra parte Pino Sacripanti è cosciente che «in questo momento non possiamo giocare contro Milano: ci ha sovrastato soprattutto a livello fisico».