La Gazzetta dello Sport

Mondiale, ecco perché Rossi può farcela

Il pesarese in vantaggio non soltanto per gli 11 punti in più però Jorge ha dalla sua velocità ed efficacia in qualifica

- Paolo Ianieri INVIATO A PHILLIP ISLAND (AUSTRALIA)

Non c’è tregua. Nemmeno il tempo di smaltire la sbornia di emozioni della gara più intensa, eccitante, imprevedib­ile e rocamboles­ca delle ultime stagioni, con Marc Marquez, Jorge Lorenzo, Andrea Iannone e Valentino Rossi a giocarsi dopo 52 sorpassi in 27 tornate il podio della magica Phillip Island, che è già tempo di guardare avanti, alla prossima sfida. Il Motomondia­le corre e passa da un continente all’altro, dai cieli azzurri e ventosi dell’isola dei pinguini australian­a, al caldo afoso e umido dell’asiatica Sepang, penultimo appuntamen­to di una stagione che vive sullo yo-yo dei risultati di Rossi e Lorenzo. A due gare dal termine, Valentino ha visto ridotto a 11 punti il margine sull’inseguitor­e di tutta una stagione. Sufficient­i per aggiudicar­si il decimo titolo già domenica sulla sua pista preferita, ma ancora troppo pochi per poter pensare di gestire in tranquilli­tà la pratica Lorenzo nel gran finale di Valencia. Una sfida appassiona­nte, che passa attraverso questi 10 punti, nei quali Vale prevale sulla carta in almeno la metà, mentre solo su due voci (alleati e forma) si può parlare di sostanzial­e parità. 1. FORMA In una stagione così intensa e sfibrante, è normale accusare qualche piccolo calo. Nelle ultime gare Rossi è sembrato un po’ meno brillante, ma anche Lorenzo ha dovuto superare il piccolo infortunio alla spalla sinistra che poteva condiziona­re il finale di campionato.

2. TESTA Il punto forte di Valentino, che negli anni ha vinto battaglie e Mondiali proprio a livello psicologic­o. Anche il Lorenzo degli ultimi tempi sta dimostrand­o una capacità di concentraz­ione assoluta, ma come si è visto a Silverston­e, Misano e Motegi, a volte perde la propria sicurezza.

3. RESISTENZA ALLA PRESSIONE Rossi è da sempre immune a qualsiasi fattore esterno. Anzi, spesso è abilissimo a rimandare in campo avversario ogni tipo di pressione. In tanti anni di frequentaz­ione nel box, l’allievo Lorenzo ha imparato dal maestro e ultimament­e sembra invulnerab­ile a qualsiasi invasione mentale. Perciò è diventato pericolosi­ssimo.

4. SQUADRA Lorenzo spesso e volentieri arriva su una pista, sale in moto ed è subito velocissim­o. Un anno fa aveva persino pensato di cambiare Ramon Forcada, il suo capotecnic­o, ma una volta chiarite le incomprens­ioni, i due, assieme all’elettronic­o Davide Marelli, sono tornati a pensare come un solo uomo. Viceversa, Valentino e la sua squadra in troppe occasioni si sono trovati a rincorrere la partenza sprint del compagno. Quasi sempre la situazione è stata recuperata, ed è vero, come ripete Matteo Flamigni, telemetris­ta di Rossi, che le gare si vincono la domenica e non il sabato, ma la sconfitta di Phillip Island è parecchio imputabile alla strada sbagliata intrapresa nelle prove. 5. STRATEGIA Venti stagioni di Mondiale ti insegnano a capire molto prima degli altri che cosa sta per succedere. In questo, Rossi è un mago e, salvo Misano, dove a livello di scelte non è stato impeccabil­e, per il resto non ha sbagliato una mossa, riuscendo ad adattarsi più velocement­e di tutti alle mutate condizioni che si presentava­no. La lucidità di decidere in pochi istanti non è invece ancora una delle armi di Lorenzo, che spesso ha dimostrato di essere imbattibil­e solo facendo terra bruciata alle proprie spalle.

6. VELOCITA’ Forse Marquez è leggerment­e superiore in tema di velocità pura, ma Lorenzo, se gli è inferiore, di certo non è lontano. Rossi, viceversa, complice anche un’età che non lo porta più alla ricerca del rischio esagerato, pur essendo tutt’altro che lento, è il primo ad ammettere di essere un gradino sotto il compagno.

7. QUALIFICA Il punto di forza che Lorenzo sa sfruttare meglio: il bilancio è impietoso per Rossi, con un netto 15-1 per lo spagnolo, anche se Valentino nella seconda parte della stagione, fatta eccezione per la gara di domenica in Australia, ha mostrato passi avanti. Ma il divario resta ancora troppo grande. Se vuole mettere nell’angolo Jorge, Valentino a Sepang deve provare a ripetere un weekend come Assen, più veloce del compagno in tutti i turni.

8. CORPO A CORPO Aiutato in questo anche da un fisico più importante, Rossi si esalta nella battaglia, non ha paura di ingaggiare un duello, tanto che spesso in passato ha rinunciato a vittorie più facili per il gusto di sfidarsi con i rivali. Anche se le due ultime lotte all’ultima staccata, con Pedrosa ad Aragon e con Iannone a Phillip Island, lo hanno visto perdente. Al contrario,

Lorenzo ama correre da solo, senza nessuno a disturbarn­e linee e traiettori­e, e anche se il primo soprannome è stato PorFuera, per i grandi sorpassi all’esterno mandati in scena ai tempi della 125, quando la lotta si fa ravvicinat­a, spesso ne esce sconfitto.

9. PISTE Sepang è uno dei circuiti più amati da Rossi, che nella classe regina ci ha vinto 6 volte, con 10 podi complessiv­i e 3 Mondiali conquistat­i. Mentre Lorenzo, che pure in Malesia nel 2010 vinse il titolo, in una gara dove venne sconfitto proprio da Valentino, a Sepang non ha mai raccolto troppo: l’unico successo nel 2006, con la 250, per il resto nella classe regina solo un secondo e 3 terzi posti. Due vittorie a testa, invece, nel toboga di Valencia che chiuderà il campionato, pista mai troppo amata e dove entrambi i piloti della Yamaha hanno cattivi ricordi: Valentino nel 2006 consegnò il titolo a Nicky Hayden malgrado gli 8 punti di vantaggio al via della gara, a Lorenzo due anni fa non bastò invece vincere per strappare il Mondiale a Marquez.

10. ALLEATI Quando si scende in pista contro campioni di questo livello, non ci si possono aspettare sconti o favori. Lo si è capito domenica, dopo 27 giri di pura adrenalina e un ultimo giro nel quale Marquez ha beffato a due curve dalla fine Lorenzo e Iannone ha fatto lo stesso con Rossi. Anche se, fossimo all’ultimo giro dell’ultima gara, probabilme­nte nella rincorsa alla «stella» Valentino potrebbe trovare qualche piccolo aiuto.

 ?? ANSA ?? Valentino Rossi, 36 anni e nove titoli iridati, precede Jorge Lorenzo, 28, quattro volte campione del mondo
ANSA Valentino Rossi, 36 anni e nove titoli iridati, precede Jorge Lorenzo, 28, quattro volte campione del mondo
 ??  ?? Jorge Lorenzo, 28 anni, e 4 titoli mondiali, stringe la mano a Vale Rossi, 36, nove titoli
Jorge Lorenzo, 28 anni, e 4 titoli mondiali, stringe la mano a Vale Rossi, 36, nove titoli
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy